È un timore che cresce, accompagnato dalla minaccia che il primo vero tentativo vero del pianeta di ritorno alla normalità sia destinato a durare poco. Timori che si toccano con mano anche alla riapertura della nuova settimana di Wall Street, dove il Down Jones è sceso del 2,2%, S&P 500 dell’1,7% e il Nasdaq dell’1,2%.
Il timore degli investitori di una nuova recrudescenza del virus capace di minacciare la ripresa economica degli Stati Uniti si è fatto sentire anche sulle azioni delle aziende dei settori che si pensava potessero beneficiare maggiormente della spinta economica: American, United e Delta sono scese oltre il 4%, così come il settore delle crociere, con Carnival, Royal Caribbean e Norwegian tutte scese di circa il 5%. Lo stesso vale per i titoli energetici, crollati a seguito di un calo di oltre il 3% dei prezzi del petrolio pagato da Chevron ed Exxon Mobil con una perdita di quasi il 3%.
Prosegue anche la caduta dei tassi obbligazionari a lungo termine, segno che gli investitori sono più preoccupati per un rallentamento economico indotto dalla variante Delta che per i crescenti timori di inflazione.
Il numero ancora alto di americani non vaccinati significa che il Paese non ha ancora raggiunto la soglia necessaria per fermare la diffusione del Covid: la maggior parte di chi non è immunizzato probabilmente contrarrà la variante Delta, ha commentato il dottor Scott Gottlieb, commissario della US Food and Drug Administration durante l’amministrazione Trump.
Malgrado un sorprendete aumento delle vendite al dettaglio, i mercati risentono dei rapporti contrastanti sulla fiducia dei consumatori americani, sempre più delusi dall’economia. Eppure, nonostante la volatilità, le azioni non sono lontane dai massimi storici: il Down Jones è superiore al 10%, soltanto del 3% al di sotto del picco record, e lo stesso vale per S&P 500, salito del 13% e vicino al suo massimo storico.
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