10 giugno 2021

Linee guida della conferenza delle regioni: semplici indicazioni o disposizione normativa?

Autore: Barbara Garbelli
La pubblicazione dei nuovi protocolli anti-contagio lo scorso 6 aprile 2021 e l’aggiornamento delle linee guida della Conferenza delle Regioni, ferme ad ottobre 2020, ha destato forti dubbi in relazione alle disposizioni in esse contenuti: “consigli per l’uso” o vere e proprie disposizioni?

Se infatti nei mesi passati le disposizioni in essi contenuti erano state allegate ai vari decreti in uscita, diventando di fatto precetti, le ultime disposizioni non sono state inserite nei “Decreti Riaperture”, generando dubbio e caos negli utenti.

Emblematico è il caso del settore ristorazione: il Decreto Riaperture che entrava in vigore il 26 aprile 2021 prevedeva un sovrapporsi tale di disposizioni che si è ritenuto necessario l’intervento del Ministero della Salute, con circolare del 24 aprile 2021.

A fugare questi dubbi è intervenuto nuovamente il Ministero della Salute con una recente ordinanza: è stata pubblicata infatti sul sito del ministero l'Ordinanza del Ministro Speranza del 29 maggio 2021 che recepisce le linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L'Ordinanza è stata trasmessa agli organi di controllo e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

L’articolo 1 dell’ordinanza, al 1° comma, dispone che “Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, le attività economiche e sociali devono svolgersi nel rispetto delle "Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali"della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come definitivamente integrate e approvate dal Comitato tecnico scientifico, che costituiscono parte integrante della presente ordinanza”.

Inoltre il 2° comma specifica che “Le linee guida di cui al comma 1 aggiornano e sostituiscono il documento recante "Linee guida per la riapertura delle Attività economiche, produttive e ricreative, di cui all'allegato 9 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 marzo 2021, come richiamato dall'articolo 16 del decreto-legge 18 aggio 2021, n.65”.

Ma era effettivamente necessario l’intervento del Ministero della Salute? - Dobbiamo fare una premessa: i nuovi protocolli anti-contagio sono stati incentivati dal Ministero della Salute e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed elaborati in concerto fra Governo e Parti sociali; analogamente le linee guida della Conferenza delle Regioni sono sempre state definite in accordo con il Governo e prendendo a riferimento i documenti tecnici elaborati da Inail.
Tuttavia, sia nel caso dei protocolli che in quello delle linee guida, parliamo di documenti che non sono annoverati nella gerarchia delle fonti e pertanto non hanno potere dispositivo e normativo.

Le ispezioni sul lavoro: come vengono condotte?- Nonostante sia evidente che le disposizioni previste dai protocolli e dalle linee guida non abbiano carattere normativo, è lo stesso Ispettorato Nazionale del Lavoro che le prende a guida delle proprie ispezioni.
In una circolare del 9 aprile 2021 infatti si specifica quanto segue: “Come noto, il 6 aprile 2021 è stato sottoscritto tra Governo e Parti Sociali il “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARSCoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro” che ha aggiornato e innovato i precedenti Protocolli del 14 marzo e 24 aprile 2020. I profili di novità – recepiti nella check list allegata – attengono in particolare al ruolo e ai compiti del medico competente; alla previsione dell’incremento di tutte le forme di lavoro da remoto e non solo del c.d. lavoro agile e alle indicazioni sulle modalità di formazione continua dei lavoratori. Ulteriori specifiche sono state introdotte relativamente alle caratteristiche tecniche dei dispositivi di protezione individuale delle vie aeree. Si conferma che la mancata attuazione del Protocollo che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”.

Fatta questa premessa, l’Ispettorato pubblica la check list di verifica per gli ispettori in ambito territoriale, ricalcando per l’appunto le disposizioni previste nei nuovi documenti tecnici.

Pertanto protocolli e linee guida sono da considerarsi normativa? - Sicuramente dal punto di vista formale non è possibile asserire ciò, ma dal punto di vista sostanziale sono da ormai un anno e mezzo il punto di riferimento non solo per imprenditori e consulenti, ma per gli stessi organi ispettivi.

L’intervento del Ministero della Salute formalizza in maniera doverosa la cosa, fugando i dubbi che hanno accompagnato ad oggi tutti gli operatori.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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