13 marzo 2025

Mercato del lavoro, dati Istat incoraggianti

Nel 2024 si è registrato un aumento di 352.000 occupati

Autore: Luciana Giampà
I dati sul mercato del lavoro sono incoraggianti; è quanto si apprende dal comunicato odierno pubblicato dall’Istat; con il quale si diffondono i dati sull’offerta e sulla domanda di lavoro riferiti alla media annua 2024.

Nel dettaglio, nel quarto trimestre 2024, l’input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al quarto trimestre 2023. Nello stesso periodo il Pil è aumentato dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,6% in termini tendenziali.
L’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,5% in termini tendenziali.

Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, rimane sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2024, attestandosi a 24 milioni 37 mila; la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+118 mila, +0,7% in tre mesi) compensa la diminuzione dei dipendenti a termine (-86 mila, -3,1%) e degli indipendenti (-36 mila, -0,7%). Il tasso di occupazione, stabile al 62,4%, aumenta per gli uomini, nel Mezzogiorno e tra gli over50, resta invece invariato nel Nord tra i 35-49enni, mentre si riduce per le donne, nel Centro e tra i 15-34enni. Il tasso di disoccupazione scende al 6,1% (-0,1 punti rispetto al terzo trimestre 2024) e quello di inattività sale al 33,5% (+0,q punti).

Nelle imprese dell’industria e dei servizi le posizioni lavorative dipendenti, al netto degli effetti stagionali, crescono di 0,4% in termini congiunturali, con un aumento di pari intensità per le due componenti full time e part time. Su base annua, la crescita di 1,9% è sintesi di un aumento di 2% nella componente part time e di 1,8% in quella full time.

Le ore lavorate per dipendente aumentano rispetto al trimestre precedente (+0,4%) ma diminuiscono in confronto al quarto trimestre 2023 (+0,1%). Le ore di cassa integrazione (Cig) crescono in termini tendenziali di 1,8 ore ogni mille ore lavorate.

Prosegue il calo delle posizioni in somministrazione, osservato su base sia congiunturale (-0,9%) sia annua (-3,6%). Si accentua la crescita del numero delle posizioni con contratto intermittente, che aumentano dell’1,5% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% rispetto al quarto trimestre 2023.

L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Ula registra un aumento in termini congiunturali dello 0,2%, la stessa crescita si osserva nella componente delle retribuzioni (+0,2%), mentre lievemente inferiore è quella dei contributi sociali (+0,1%). Su base annua, l’aumento del costo del lavoro è ancora più intenso (+3,2%), per effetto dell’aumento delle retribuzioni (+3,1%) e, in misura maggiore, dei contributi sociali (+3,5%).

Il tasso di posti vacanti, pari al 2,1% cresce di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e cala di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2023.
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