La necessità di una radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile per mitigare le minacce a sistemi naturali e umani rappresenta uno dei principali obiettivi della ripresa nazionale post Covid-19. Un notevole risparmio energetico ed un’efficienza nettamente superiore è rappresentata dall’utilizzo dei veicoli elettrici.
L’
articolo 74, comma 3, del decreto legge n. 104 del 2020, convertito con modificazioni nella legge n. 126/2020, istituisce un fondo con una dotazione di 90 milioni di euro per l’anno 2020, finalizzato all’erogazione di contributi per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici effettuata da persone fisiche nell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, nonché da soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (IRES).
Dalla suesposta disposizione, inoltre, si rende noto che il compito di stabilire criteri e modalità di applicazione e fruizione del contributo veniva attribuito al Ministero dello Sviluppo economico, diventato poi responsabilità del Ministero della Transizione ecologica.
Con decreto firmato dal Ministro Roberto Cingolani, sono state delineate le linee guida sulle modalità di messa in atto e utilizzo del contributo per tutti i professionisti e tutte le imprese predisposte all’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, le quali dovranno essere in possesso dei requisiti delineati.
L’obiettivo generale del Governo è quello di raggiungere una progressiva decarbonizzazione di tutti i settori prevedendo investimenti e riforme per incrementare e sincronizzare le nuove risorse rinnovabili con particolare focus sulla mobilità sostenibile.
I requisiti richiesti per poter fruire del contributo – il quale coprirà il 40 per cento delle spese ammissibili - fanno riferimento alla correttezza e alla puntualità degli adempimenti fiscali, infatti, non potranno farne domanda le imprese in difficoltà o non in regola con i pagamenti.
La stessa linea viene seguita per i professionisti, i quali non potranno fruire dell’agevolazione se non sono in possesso di regolarità nei versamenti. I soggetti beneficiari saranno vincolati al mantenimento dell’installazione per i successivi cinque anni, e sono previsti limiti massimi basati sulla potenza emessa dalle colonnine installate.
È importante evidenziare che la fruizione sarà possibile solo in alternativa ad altri contributi previsti per la medesima spesa.