A Milano un bando per 450 nuove licenze. A Matera per 4 licenze. A Bari 18. A Roma i tassisti sono in protesta e minacciano di impugnare il bando se le 1.000 nuove licenze non saranno a titolo gratuito.
Un Comune dopo l’altro sta approvando i bandi straordinari per concedere le nuove licenze dei taxi, applicando le linee guida semplificate arrivate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e introdotte con il decreto Asset per risolvere le carenze di taxi sulle strade italiane. Ma non per tutti le nuove regole sono positive.
La circolare, inviata oltre che ai singoli Comuni anche all’Associazione Nazionale Comuni Italiani, all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, all’Enac, e alle associazioni di categoria, ha fornito le modalità per la corretta applicazione delle norme contenute all’art. 3 del decreto asset poi convertito in legge n. 136 del 9/10/2023. Vediamole nel dettaglio.
Licenze temporanee - I Comuni delle città metropolitane, i Comuni capoluogo di regione e quelli sede di aeroporto o porto (sono 45 in tutto) potranno concedere autorizzazione di licenza temporanea, con procedura semplificata, ma solo a chi è già titolare di licenza taxi o Ncc. La licenza temporanea avrà validità di 2 anni al massimo (un anno con proroga), e sarà concessa in caso di grandi eventi o che generano un aumento delle richieste del servizio taxi superiori alla media. Questa misura è stata presa in vista del Giubileo del 2025 a Roma e delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026.
Metodo di assegnazione per il 20% di licenze in più - I Comuni interessati (tra cui Roma, Milano, Napoli, Firenze, Bergamo, Verona, Trapani) dovranno indire il concorso straordinario per assegnare le nuove licenze senza altre richieste o autorizzazioni. Le licenze potranno essere concesse in misura non superiore al 20% di quelle già rilasciate. Gli introiti derivanti dall’attività delle nuove licenze a titolo oneroso dovranno essere destinati completamente a compensare i tassisti già autorizzati. Le nuove licenze saranno date solo ad autisti dotati di mezzi non inquinanti, cioè auto elettriche, ibride o a basse emissioni di CO2 (ovvero 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro). Per tanto ai tassisti dovrà essere riconosciuto un contributo per l’acquisto di veicoli pari al doppio di quanto già stabilito per le medesime finalità dalla normativa vigente (Ecobonus statale). Quindi, visto che per l’acquisto di un’auto elettrica con contestuale rottamazione si può avere, a seconda dei casi, un incentivo fino a 5.000 euro, per i tassisti tale somma sale fino a 10.000 euro.
La doppia guida – I tassisti che ne fanno domanda potranno anche avere con una semplice comunicazione la doppia guida sulla stessa auto: sarà sufficiente chiederla ai Comuni e sarà automaticamente concessa. E quindi, d’ora in poi potremo trovare anche due autisti a guidare lo stesso taxi dividendosi in turni di lavoro. Sarà possibile affidare questa licenza, anche a titolo oneroso, a un terzo conducente, a patto che quest’ultimo sia dotato di tutti i documenti necessari per esercitare il servizio pubblico non di linea.
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