La scorsa settimana il Governo ha varato un nuovo pacchetto sicurezza con tre disegni di legge che prevedono nuovi reati e aumentano alcune pene. Il primo in materia di sicurezza pubblica, di tutela delle Forze di Polizia e delle vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso; il secondo in tema di valorizzazione della specificità del Comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico e di funzionalità dell’Amministrazione civile dell’interno, e il terzo con la delega al Governo per il riordino delle funzioni e dell’ordinamento della Polizia locale.
In questa sede vogliamo soffermarci su alcune delle novità introdotte.
Reato di occupazione di immobile - Per quanto riguarda la sicurezza urbana, in particolare, è stato introdotto il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, perseguibile a querela della persona offesa.
Il reato sarà punito con la reclusione da 2 a 7 anni. La stessa pena viene applicata anche a chi si appropria dell’immobile altrui, con artifizi o raggiri, o cede ad altri l’immobile occupato.
Si prevede una procedura che garantisce il rapido rientro in possesso dell’immobile occupato con provvedimento del giudice nei casi ordinari e con intervento immediato della polizia giudiziaria, successivamente convalidato dall’autorità giudiziaria, quando l’immobile è l’unica abitazione del denunciante. Infine, ci sarà una causa di non punibilità per quegli occupanti che collaborano per accertare i fatti e abbandonano volontariamente l’immobile occupato.
Reato contro i blocchi stradali o ferroviari - Un fenomeno ricorrente che il governo vuole colpire è quello di blocchi stradali, spesso organizzati da attivisti. Attualmente è punito con una sanzione amministrativa chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo, da ora invece saranno punite le manifestazioni non autorizzate con blocchi stradali o ferroviari. Si prevede la trasformazione dell’illecito amministrativo in reato quando il fatto è commesso da più persone riunite. Tale disposizione può ritenersi legittima per garantire il diritto a circolare liberamente.
Più tutele per le forze dell’ordine - L’esecutivo introduce un inasprimento delle pene nei casi in cui i reati di violenza, minaccia, lesioni o resistenza a un pubblico ufficiale vengano commessi ai danni della polizia giudiziaria o di agenti di pubblica sicurezza.
Agli agenti di pubblica sicurezza, inoltre, è data la possibilità di ricevere un porto d’arma da fuoco privata, oltre quella di ordinanza, senza dover richiedere un’ulteriore licenza: ciò consentirà agli agenti di poter portare con sé un’arma più leggera rispetto a quella che normalmente hanno mentre sono in servizio e che tengono con sé già 24 ore su 24.
Reato contro le rivolte in carcere o centri accoglienza - Un nuovo reato punisce inoltre chi organizza o partecipa a una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. La pena è da 2 a 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi partecipa. Rischia invece da 2 a 6 anni chi promuove e dirige una rivolta anche in un centro di accoglienza e accoglienza per i migranti.
Carcere per borseggiatrici anche se incinte - Tra le norme più discusse e per la quale si è raggiunta una mediazione tra i ministri c'è quella che rende non più obbligatorio, ma facoltativo, il rinvio dell’esecuzione della pena per le donne condannate in stato di gravidanza o con figli sotto i tre anni. Il rinvio potrà essere escluso in situazione di pericolo o di reiterazione dei reati. Questa norma, secondo quanto dichiarato dal ministro degli interni Matteo Piantedosi, vuole scoraggiare “l’uso della condizione di maternità come esimente in caso di commissione di reato”. È Comunque prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli (fino a un anno di età).
Misure anti-accattonaggio dei minori – È previsto l’innalzamento da 14 a 16 anni dell’età dei minori coinvolti per stabilire la punibilità delle condotte relative all’avvalersi, permettere, organizzare o favorire l’accattonaggio, e si inasprisce la pena prevista per tali condotte e si introduce la condotta di induzione.
Truffe agli anziani, pene più severe - Arresto in flagranza e aumento della reclusione da 2 a 6 per chi commette truffe ai danni degli anziani e delle persone fragili.
Reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo – Il nuovo reato introdotto punisce, con la reclusione da 2 a 6 anni, chiunque si procura o detiene materiale finalizzato a preparare atti di terrorismo e si prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni per chi distribuisce, diffonde o pubblicizza materiale contenente istruzioni per la preparazione e l'utilizzo di materie esplodenti, al fine di attentare all'incolumità pubblica.
In conclusione - Non ci resta che stare a vedere se inasprire le pene e configurare nuove tipologie di reato può servire a far scendere l’allarme sociale. O se piuttosto, nulla cambierà, perché ancora una volta avremo l’evidenza che si tratti di questioni da risolvere a livello culturale.
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