Il governo si dice propenso ad approvare un decreto taglia-bollette, il quale dovrebbe includere anche il rifinanziamento, dal valore di circa 900 milioni, per l’indennità di quarantena. Il fine di tale misura è quello di garantire un sostegno a coloro che sono stati a contatto diretto con un positivo, e che costretti a rispettare la quarantena non abbiano la possibilità di lavorare in smart working.
Tale misura era stata utilizzata ad inizio pandemia con dei finanziamenti, nel 2020, pari a 663 milioni, mentre nel 2021 non era stata confermata, ad eccezione dei lavoratori fragili.
In merito, è intervenuto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il quale ha evidenziato che nell’ultimo scostamento di bilancio, la questione è stata sollevata, tuttavia non c’erano a disposizione le risorse necessarie. Nel frattempo, si sono realizzate le condizioni che permettono di utilizzare le risorse, utilizzate in altre direzioni, per tale scopo.
Se il governo si dirà favorevole, sussistono tutti i presupposti per considerare la quarantena una malattia, in tal modo, non peserebbe né sui lavoratori né sulle imprese.
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