Secondo il Ministro del Lavoro Marina Calderone, all’interno della Legge di Bilancio 2025 troverà posto anche il rifinanziamento del “Bonus psicologo”, com’è comunemente chiamato il contributo per il supporto psicoterapico.
Ma il problema, come sempre, riguarda le coperture, che al momento - secondo alcune indiscrezioni – non supererebbero i 10 milioni di euro, sufficienti a garantire ad appena 16mila italiani un Bonus che lo scorso anno è stato sommerso da più di 400mila domande.
Introdotto nel 2022 dal Decreto Milleproroghe del Governo Draghi e reso strutturale dalla scorsa manovra, il supporto economico si era reso necessario quando la perdita del lavoro, lo stress economico, l’isolamento e l’incertezza sul futuro lasciati in eredità dall’oscuro periodo del Covid-19 per molti si era trasformato in un forte impatto sulla salute mentale, con aumento esponenziale delle richieste di assistenza psicologica.
All’inizio, il bonus era rappresento da un contributo di 600 euro rivolto a chi aveva un Isee inferiore a 50mila euro annui.
Il contributo garantisce un rimborso di 50 euro per ogni sessione di psicoterapia presso specialisti privati, e fino allo scorso anno era riconosciuto una sola volta per anno per una quota massima di 1.500 euro, al netto di precisi requisiti come la residenza in Italia e un Isee non superiore a 50mila euro annui. Coloro che invece hanno un Isee compreso tra 15 e 30mila euro possono ottenere un importo massimo di 1.000 euro, equivalente sempre a 50 euro per ogni seduta. Infine, con un Isee compreso tra 30 e 50mila euro l'importo massimo è di 500 euro.
Una volta ottenuto il bonus, si hanno a disposizione 270 giorni per spenderlo, ma trascorso il termine il codice univoco di coloro che non l’hanno utilizzato sarà escluso in automatico dall’accesso al bonus e la cifra riassegnata ad altri beneficiari.
L’Inps, sempre secondo voci al momento non confermate, dovrebbe accogliere le domande fino ad esaurimento delle risorse disponibili, con priorità verso i soggetti con Isee più basso.
L’iniziativa, aggiunge il ministro della Salute Orazio Schillaci, indica quanto la salute mentale sia considerata “Specialmente dei nostri giovani, una priorità di sanità pubblica. La misura rientra nell'ambito di una strategia complessiva su cui siamo impegnati, anche con le attività del tavolo per la salute mentale, per potenziare la rete dei servizi sul territorio e promuovere la cultura della salute mentale con particolare riguardo al contrasto dello stigma”.
Soddisfazione anche da David Lazzari, presidente del CNOP (Consiglio nazionale ordine psicologi), che considera il bonus psicologo una misura “sempre più necessaria perché la domanda e il bisogno dei cittadini cresce ma il servizio pubblico non è in grado di soddisfare la richiesta”.
“Bene l'impegno a rifinanziare il bonus psicologo ma resta la drammatica carenza di risorse visto che quando è stato introdotto lo stanziamento era di 25 milioni, poi ridotto a 5 e a 8 e solo grazie all'opposizione elevato a 10, che è comunque una goccia nel mare visto che è stata coperta solo una percentuale ridottissima di quanti hanno fatto richiesta. Faremo una battaglia per rimpinguarlo e renderlo più corposo - ha commentato Filippo Sensi, senatore del PD e tra i fautori del bonus - sul tema della salute mentale c’è tanta sensibilità in più nella società ma poi quando andiamo a stringere i fondi, così come sulla sanità in generale, per questo governo restano la cenerentola. Nel frattempo si è arenata in commissione alla Camera, proprio per la questione delle risorse, la proposta bipartisan per lo psicologo di base”.
Nel 2023 hanno aderito 28.500 professionisti su 70mila totali (il 40%) e le domande presentate all’Inps sono state in totale 395.604 a fronte di 41.657 accettate.
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