Al termine del terzo trimestre 2021, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è in aumento di 540 unità, ovvero il 3,3% in più rispetto al trimestre precedente.
I dati emergenti dall’analisi pubblicata dal Ministero dello Sviluppo Economico, infatti, dimostrano una netta accelerazione dell’imprenditoria innovativa nel nostro Paese, la quale, sembra attrarre particolarmente giovani imprenditori intenzionati ad investire nelle loro idee innovative.
Preliminarmente, ricordiamo che la startup innovativa non è altro che un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico e con forti potenzialità di crescita che costituisce uno dei punti chiave della nostra politica industriale. Nel 2012, il decreto legge ha introdotto alcune misure specifiche a sostegno di tale tipologia di impresa per supportarle durante il ciclo di vita (nascita, crescita, maturità); con questo pacchetto, oltre a sviluppare un ecosistema dell’innovazione dinamico e competitivo, creare nuove opportunità per fare impresa e incoraggiare l’occupazione, si vuole promuovere una strategia di crescita sostenibile.
In buona sostanza, possono ottenere lo status di startup innovativa le società di capitali costituite da meno di cinque anni, con fatturato annuo inferiore a cinque milioni di euro, non quotate, e in possesso di determinati indicatori relativi all’innovazione tecnologica.
Dal report emerge che la maggioranza delle startup innovative, ovvero il 75,2%, fornisce servizi alle imprese in settori digitali, di cui:
- il 37,9% nella produzione di software e consulenza informatica;
- il 14,2% in attività di Ricerca e Sviluppo;
- l’8,6% in attività di servizi di informazione.
Diminuiscono leggermente per le startup che operano nel manifatturiero e nel commercio. Il 18,5% del totale, in numeri 2.600, sono le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35).
Stato delle operazioni di finanziamento– Il decreto legge n. 179/2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 221/2012, ha previsto in favore delle imprese in esame una modalità di attivazione semplificata, gratuita e diretta del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (FGPMI), un fondo pubblico che facilita l’accesso al credito del PMI attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari.
Nello specifico, la garanzia copre fino all’80% del prestito erogato dall’istituto di credito alla startup innovativa o all’incubatore certificato, per un massimo di 2,5 milioni di euro, ed è concessa gratuitamente e sulla base di criteri di accesso estremamente semplificati, in quanto l’istruttoria beneficia di un canale prioritario.
Dal 2013 al terzo trimestre del 2021, il Fondo ha autorizzato 11.788 operazioni di finanziamento per quasi due miliardi di euro a favore di 6.074 startup. Nello stesso periodo, per le PMI innovative le operazioni sono state 4.539, con valori in aumento rispetto al secondo trimestre.
Il Fondo in questione ha garantito credito verso 1.263 PMI innovative per un totale di finanziamenti di oltre un miliardo e trecento milioni di euro, con un incremento di circa 100 milioni rispetto al trimestre precedente. Nel complesso, finora, sono stati garantiti circa 3,4 miliardi di euro in favore di Startup e PMI innovative.