10 aprile 2024

Un bollino ai siti garantiti dai controlli della UE

Il nuovo regolamento voluto da Bruxelles sull’identità digitale punta ad un marchio che certifichi di essere in presenza di siti sicuri e verificati

Autore: Germano Longo
Sono i rischi di truffa e frode, a rappresentare il lato oscuro della crescita dell’e-commerce. Un report della “Juniper Research” del 2021, ha previsto che entro il 2025 le frodi nei pagamenti online raggiungeranno a livello globale i 206 miliardi di dollari.

Per tentare di arginare un fenomeno in preoccupante aumento, alla fine dello scorso febbraio il Parlamento UE ha approvato un regolamento che, modificando il quadro precedente, punta a rafforzare ancora di più le certificazioni dei siti. Garanzie che viste dalla parte dei cittadini significano avere la certezza di un alto livello di affidabilità assegnato a coloro che gestiscono i siti stessi. Si tratterà probabilmente di un segno, un logo o un bollino ottenuto solo dopo analisi e verifiche, ma sufficiente per capire di essere entrati in un sito ci cui fidarsi o meno nelle transazioni online.

Al momento un segno distintivo del tutto volontario, anche se secondo gli studi dell’UE saranno i mercati stessi a fare il resto: presto o tardi diventerà sempre più necessario, specie quando averlo o meno inizierà a fare la differenza.

A rilasciarlo e al netto di quali e quante verifiche è il regolamento stesso a dirlo attraverso un elenco di requisiti minimi, standard di sicurezza, norme di riferimento e certificazioni da presentare che sarà stilato dalla Commissione per stabilire chi potrà ottenere o meno il bollino di certificazione.

Per questo, nasceranno dei veri e propri “elenchi nazionali di fiducia” in cui compariranno solo ed esclusivamente siti di commercio online autenticati che rispondono ai requisiti stringenti previsti da Bruxelles. Ma si tratta di certificazioni che andranno oltre l’e-commerce, includendo anche le autorità pubbliche dei Paesi membri, sempre allo scopo di proteggere e tutelare quanto più possibile i cittadini UE.

Di fatto, sarà vietato a fornitori di browser web di ostacolare il riconoscimento dei siti certificati, garantendo al contrario la semplicità della verifica dei titolari effettivi durante la navigazione. E non basta ancora, perché gli stessi saranno chiamati anche ad adottare tutte le misure necessarie in caso di violazioni della sicurezza e perdite di integrità dei certificati, comunicando all’organo di vigilanza istituito dalla Commissione UE tanto i motivi quanto le misure adottate. All’organo spetta il compito di aprire fascicoli d’indagine che potrebbero portare fino alla revoca immediata del bollino di garanzia UE.

Il nuovo regolamento riguarda anche l’identificazione elettronica “eIDAS” (electronic IDentification, Authentication and trust Services), ovvero portafogli digitali in grado di collegare le identità digitali nazionali (patente di guida, qualifiche, conto bancario) con cui i cittadini potranno dimostrare la propria identità in tutti i Paesi membri e condividere documenti elettronici dal proprio portafoglio digitale in modo semplificato. Il portafoglio offrirà la possibilità di gestire le transazioni con accesso online e offline, con la possibilità di segnalare eventuali violazioni della protezione dei dati.

Il portafoglio digitale dovrebbe essere disponibile a partire dalla prossima estate trasformando in digitali documenti essenziali come carta d’identità, tessera sanitaria, carta della disabilità, patente di guida, passaporto e tessera elettorale. Non si tratta solo di un evidente risparmio di carta e plastica, quanto piuttosto di eliminare burocrazia e rendere più facile e immediato l’acquisto di un farmaco, il noleggio di un’auto e i controlli delle forze dell’ordine.

“In un contesto di minacce alla cybersicurezza molto dinamico, ci stiamo impegnando per aumentare la cyber-resilienza collettiva. Il nuovo quadro garantirà che i prodotti che utilizziamo in alcuni dei contesti più sensibili, come i router e le carte d'identità, siano sicuri dal punto di vista informatico. Vogliamo che i nostri cittadini, le nostre imprese e il settore pubblico possano fidarsi dei prodotti che utilizzano per mettere in sicurezza le loro reti e per fornire servizi pubblici sensibili”, ha commentato Thierry Breton, Commissario UE per il Mercato interno.
 © FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy