12 novembre 2018

Aumenti IVA rinviati con la manovra 2019

Autore: Pasquale Pirone
Sterilizzazione degli aumenti delle aliquote IVA (cd. clausole di salvaguardia) per l’anno 2019 e una riduzione degli aumenti per gli anni successivi. E’ quanto previsto dalla manovra di bilancio del prossimo anno (in fase di esame parlamentare).

A tal proposito occorre ricordare che, attualmente, le aliquote IVA sono fissate al 22%, al 10% ed al 4%. La Legge di Stabilità 2016 ha introdotto anche quella del 5% (applicabile alle prestazioni socio-sanitarie, assistenziali e educative effettuate dalle cooperative, sia direttamente sia in base a convenzioni, nei confronti di specifiche categorie di soggetti).

La Legge di stabilità 2015 ha poi previsto una clausola di salvaguardia a tutela dei saldi di finanza pubblica, volta ad incrementare le aliquote IVA ordinaria (22%) e ridotta (10%) rispettivamente di 2,5 e 2 punti percentuali. In realtà, i citati aumenti erano in origine previsti a partire dall’anno 2016. Tuttavia, dapprima con la Legge di stabilità 2016 e successivamente con la manovra 2017, il legislatore ne ha rinviato la decorrenza, rispettivamente, al 2017 ed al 2018.

Si è poi, nuovamente intervenuti con il D.L. n. 50/2017 (art. 9) che ha rimodulato gli aumenti previsti, posticipandoli in parte agli anni successivi, e da ultimo con la Legge di bilancio 2018 (Legge n. 232/2018) con cui si è completata la sterilizzazione degli aumenti per quest’anno d’imposta, rimodulandoli per il 2019 e lasciandoli invariati per gli anni successivi. In definitiva, per l’aliquota IVA ordinaria si era delineato si era delineato il seguente quadro:
  • 22% nel 2018;
  • 25,4% nel 2019;
  • 24,9% nel 2020;
  • 25% nel 2021.

Per l’aliquota ridotta, invece, era previsto che rimanesse al 10% nel 2018 e che aumentasse all’11,5% nel 2019 ed al 13% per il 2020 e 2021.

Cosa prevede la manovra 2019 – Con una disposizione normativa ad hoc contenuta nella manovra del prossimo anno, resteranno invariate le aliquote attuali. Verranno, infatti, annullati gli aumenti previsti e, quindi, si resterà al 10% (aliquota IVA ridotta) ed al 22% (aliquota IVA ordinaria). Per gli anni successivi, invece, è ridotto di 1,5% l’aumento di 3 punti percentuali dell’IVA al 10%, che passa quindi all’11,5% a decorrere dal 2020, con un aumento complessivo, a regime, di 1,5 punti percentuali (anziché 3) rispetto all’aliquota vigente; è ridotto di 0,8% l’aumento dell’aliquota ordinaria per il 2020 (passando quindi dal 22% al 24,1% anziché al 24,9%) e di 0,5 punti percentuali a decorrere dal 1° gennaio 2021 (passando al 24,5% invece che al 25%, con un aumento complessivo, a regime, di 2,5 punti percentuali (anziché 3) rispetto all’aliquota attuale.

In definitiva, per l’aliquota IVA ridotta, il nuovo quadro, dovrebbe prevedere che questa resti al 10% per il prossimo anno e salga all’11,5% dal 2020. Per l’aliquota ordinaria, invece, questa sarà al 22% nel 2019; al 24,1% nel 2020 ed al 24,5% dal 2021.
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