Sulle misure di natura fiscale di cui al decreto legge “cura Italia” con cui il Governo punta a fronteggiare l’emergenza covid 19, la riflessione della Lapet. Accolte molte delle misure così come suggerite dai tributaristi e trasmesse il 9 marzo scorso al presidente del consiglio dei ministri Conte ed al Ministro dell’economia e finanze Gualtieri.
“Va reso plauso all’azione che il Governo sta svolgendo sia in termini di emergenza sanitaria che in termini di interventi per la ripresa economica del nostro Paese. - ha commentato il presidente nazionale Lapet Roberto Falcone - Quando abbiamo prodotto il nostro documento, le misure in esso suggerite potevano sembrare pretenziose ma, leggendo oggi il testo del decreto “cura- Italia” ci si rende conto che, di fatto, ne ha recepite numerose. Questo dimostra quanto siamo stati realisti, la situazione è, nostro malgrado, sotto gli occhi di tutti. E’ chiaro che si tratta di una prima mossa e dovranno per forza di cose esserci ulteriori interventi per imprese e professionisti”.
Se da un lato quindi la Lapet chiede di più, lo fa nella piena consapevolezza che tutto ciò che si sta facendo, andrà ad incidere sul nostro debito pubblico. Sono misure emergenziali che vanno ponderate, misurate, calibrate e che possono essere introdotte gradatamente, non si può credere di avere tutto e subito. “Tali misure infatti comporteranno nuovi oneri per le casse dell’erario, che già manifestano difficoltà per effetto della contrazione dell’economia. Ancora una volta quindi così come già abbiamo fatto nel documento del 9 marzo scorso continuiamo a suggerire la possibilità di reperire ulteriori risorse anche da una nuova stagione di pacificazione fiscale che, alla luce dell’emergenza in atto, preveda la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle e per il saldo e stralcio con adeguamento del valore dell’indice Isee, entrambi con riferimento almeno alle cartelle notificate fino 31.12.2019. L’intervento dovrebbe comprendere, anche gli avvisi di accertamento e le liti tributarie pendenti. Inoltre, rispetto alle precedenti esperienze, la nuova pace fiscale dovrebbe essere estesa anche alla definizione delle rateazioni in corso relative agli avvisi bonari e potrebbe introdurre una forma di dichiarazione integrativa speciale, analoga a quella prevista dall’articolo 9, dl n. 119/2018 decaduto per mancata conversione in legge” ha spiegato Falcone.
Ed ancora ribadiscono i tributaristi la necessità di mettere a disposizione maggiore liquidità. Infine, trattandosi di una crisi che ricade su un territorio che non è solo Italia o l’Europa ma è il mondo, diventa necessario che tutti gli Stati facciano quadrato sul problema, attraverso un’economia di scambio più aperta.
E, nel frattempo, il consiglio direttivo nazionale Lapet ha inteso intervenire ulteriormente e direttamente in favore degli iscritti mettendo a disposizione una copertura assicurativa anti-coronavirus, con costi interamente a carico dell’associazione e con decorrenza dal 13 marzo 2020. La polizza prevede: indennità di ricovero € 100,00 per ogni giorno di ricovero superiore al 7°per un massimo di ulteriori 10 giorni; indennità da convalescenza € 3.000,00 corrisposta alla dimissione da istituto di cura a seguito di ricovero in terapia intensiva; assistenza post ricovero, dal trasporto in autoambulanza, all’invio di una collaboratrice familiare, ecc… “I tempi sono di estrema emergenza e vogliamo viverla stando accanto ai nostri iscritti” ha aggiunto Falcone.
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata