Il maxi appello che 57 europarlamentari, dei più disparati orientamenti politici, hanno firmato e inviato ai vertici della Commissione, al fine di chiedere che l’imminente Clean Industrial Deal includa misure concrete per le PMI, con particolare attenzione al comparto ceramico (tra i più colpiti), non conosce precedenti.
Dall’ultimo Green Deal, il peggioramento dell’industria energivora europea ha dato il colpo di grazia all’intero comparto manifatturiero; pertanto, ci si aspetta che le nuove politiche climatiche e industriali tengano conto di questo particolare segmento, al fine di evitare distorsioni competitive, soprattutto per quanto concerne le aziende di piccole e medie dimensioni, le più colpite dalla crisi energetica.
In attesa dei due grandi contenitori legislativi annunciati dalla Bussola sulla competitività, il Clean Industrial Deal dovrebbe uscire il prossimo 26 febbraio con il pacchetto Omnibus di semplificazioni, sulle quali vi sono aspettative importanti in merito alla corposità e all’efficacia dell’intervento normativo.
All’interno del settore manifatturiero, il segmento della ceramica è tra i più colpiti, e la presidentessa dell’European Parliament Ceramics Forum (EPCF), Elisabetta Gualmini, si è dimostrata da subito attiva: «In questo contesto, come Forum della ceramica europea, abbiamo deciso di muoverci in anticipo, inviando giovedì un formale ma accorato appello ai tre commissari con tre deleghe cruciali per il nostro settore: il vicepresidente francese Stéphane Séjourné (delega a Prosperità e strategia industriale), la vicepresidente spagnola Teresa Ribera (Transizione giusta, pulita e competitiva) e il commissario olandese per l’Azione climatica, Wopke Hoekstra. Non ci aspettavamo un’adesione tanto vasta e trasversale».
Un’adesione eterogenea che chiede a pieno titolo interventi organici e massivi per aiutare le piccole e medie imprese colpite dal caroprezzi. Proprio in favore di tale specifico comparto interviene il presidente di CET – Federazione Produttori Europei di Piastrelle Ceramiche, il quale, rimasto positivamente impressionato dalla massiccia ed eterogenea adesione da parte degli esponenti dell’Emiciclo europeo, ha affermato: «O l’Europa si sveglia o l’Europa muore, e credo finalmente che tutti gli schieramenti se ne siano resi conto. Le criticità dell’attuale sistema europeo non sono più una battaglia di parte».
Un sentire quanto mai comune, che si concretizza nella richiesta di dare vita a un “Patto per le PMI pulite e l’industria locale energivora” e renderlo parte del Clean Industrial Deal al fine capace di innescare una finestra di dialogo tra imprese, sindacati e istituzioni, mediante una piattaforma mirata a discutere temi chiave e a definire un pacchetto di iniziative dedicate alle imprese locali e regionali.
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata