3 ottobre 2018

Ecofin: Iva ridotta anche per gli e-book

Autore: Mattia Gigliotti
Nella giornata di ieri l’ECOFIN - ovvero il Consiglio dell’Unione Europea che assume questo nome quando è formato dai ministri delle finanze dei vari stati membri - riunitosi a Lussemburgo ha dato il via libera ad una proposta che consente agli Stati membri di applicare alle pubblicazioni elettroniche (e-book) aliquote IVA ridotte, super ridotte o pari a zero, provvedendo così ad allineare le norme IVA per le pubblicazioni elettroniche e fisiche.

I libri elettronici saranno, dunque, riconosciuti e trattati come i tradizionali libri di carta.

“La proposta rientra negli sforzi di modernizzazione dell'IVA per l'economia digitale e ci permette di stare al passo con il progresso tecnologico” ha commentato il ministro austriaco Hartwig Löger, presidente di turno dell’ECOFIN.
Sulla base delle norme IVA attuali (direttiva 2006/112/CE), infatti, i servizi forniti per via elettronica sono sottoposti ad aliquota IVA standard, cioè minimo al 15%, mentre le pubblicazioni su supporto fisico (libri cartacei, riviste, giornali, ecc.) possono beneficiare di aliquote non standard.

Più in particolare, per le pubblicazioni fisiche - libri, giornali e riviste - al momento gli Stati membri hanno la possibilità di applicare un'aliquota IVA ridotta, pari almeno al 5%. Alcuni sono stati autorizzati ad applicare aliquote IVA "super ridotte" (meno del 5%) o pari a zero (con relativa detraibilità dell'IVA).
Pertanto gli stati membri, in virtù della presente direttiva, potranno applicare aliquote IVA ridotte anche alle pubblicazioni elettroniche. L’applicazione di aliquote super ridotte oppure pari a zero sarà una possibilità concessa solo agli Stati membri che già prevedono un regime analogo per le pubblicazioni fisiche.

Il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi, commenta così l’approvazione delle nuove regole: “È una grande vittoria per l’Italia e per tutti i lettori europei. (…) “L’Europa segue la direzione presa dall’Italia, che dal 1 gennaio 2015 ha scelto di applicare l’Iva al 4% - e non più al 22% - per i libri digitali come per i libri di carta” prosegue Levi. “Segna così la sua grande vittoria, partita con la campagna di AIE #unlibroèunlibro e divenuta un’intera battaglia italiana grazie al sostegno del governo, in una direzione coraggiosa quando in Europa questa era una posizione minoritaria. È grazie a questo grande gioco di squadra che oggi tutti i lettori europei, sia su carta sia su ebook, avranno gli stessi diritti”.

Grande soddisfazione anche da parte del presidente dell’Associazione europea degli editori (Enpa), Carlo Perrone: “La riduzione dell’aliquota Iva sulla stampa digitale promuoverà l’accesso dei cittadini europei alla stampa di contenuti su tutte le piattaforme, che svolgono un ruolo così cruciale nella democrazia europea”.

Perrone è dell’avviso che la possibilità di ridurre l’aliquota Iva per le pubblicazioni elettroniche “incoraggerà gli editori a continuare gli alti investimenti in contenuti di qualità che consentono ai cittadini di costruire un’opinione informata quando riferiscono su argomenti cruciali per la società e favoriscono il dibattito democratico”.

In attesa di un nuovo sistema IVA "definitivo", le nuove regole saranno applicate su base temporanea.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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