21 dicembre 2024

Il condono ai no vax spacca in due la maggioranza. Niente rimborsi per chi ha già pagato

Autore: Angela Taverna
L’era Covid è ormai un lontano ricordo, ma non è così per le multe rimaste sul groppone dei “no vax”. Dal Decreto Milleproroghe arriva il Maxi Condono per le multe del periodo Covid da considerarsi definitivamente interrotte e le sanzioni irrogate definitivamente annullate. L’ex Ministro della Salute Speranza definisce il condono “Un regalo da 100 milioni” definendo la mossa del Governo di Giorgia Meloni un condono lesivo della memoria delle vittime della pandemia, definendo la questione stessa come “l’ennesima prova di un governo che strizza l’occhiolino ai no vax per il verso del pelo a qualsiasi costo”.

Le critiche piovono anche dagli alleati di Governo, da Forza Italia non mancano le perplessità , la Senatrice Licia Ronzulli afferma: «Di fronte alla pandemia che ci ha travolti tutti e ha ucciso quasi 200mila persone, la violazione delle norme sanitarie da parte dei "no vax" è stata uno schiaffo alle leggi dello Stato e, ancor peggio, un pericolo per la popolazione, soprattutto quella più fragile, esposta al rischio di contagio da chi, per motivi ideologici e antiscientifici, ha rifiutato il vaccino. Se quindi era già profondamente sbagliato continuare a prorogare la sospensione del pagamento delle multe, cancellarle è inaccettabile e significa far finta di dimenticare cos'ha rappresentato il Covid per l'Italia, per i nostri cittadini, per coloro che hanno sofferto e rischiato la vita, per i parenti delle vittime. Quella dei "no vax" era tutt'altro che una battaglia di libertà e spero che durante la discussione del Milleproroghe nelle aule parlamentari, la maggioranza se ne ricordi, tornando sui suoi passi».

Da una parte invece Matteo Salvini sostiene apertamente il Condono anche se non lo definisce in questi termini, bensì “strumento di pacificazione nazionale”. Ma le critiche non mancano anche all’interno del suo partito, nel quale convivono due correnti di pensiero totalmente diverse; c’è chi ritiene che si debba restituire quanto pagato in un’esigenza di parificazione e di giustizia e chi ritiene che le somme dovute non verranno mai versate pertanto condonarle significa mettersi alle spalle una situazione totalmente sui generis e chiudere definitivamente un capitolo.

L’idea della restituzione è stata già bocciata dal Mef per mancanza di fondi necessari, tuttavia anche chi in piena pandemia si è mostrato contrario alla sanzione definisce l’eliminazione della stessa come un gesto insensato e totalmente ingiusto.
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