Il Governo ha recentemente presentato alle Camere le linee di azione che intende perseguire nel corso del suo mandato.
Con il prossimo disegno di Legge di bilancio, il Governo intende avviare un piano pluriennale che, attraverso l’attivazione di investimenti privati e pubblici, favorisca la transizione dell’economia italiana verso un modello di crescita sostenibile, inclusiva ed equa, in linea con il Green new deal europeo.
Investimenti pubblici e privati
Sul fronte degli investimenti privati, gli interventi saranno mirati a incentivare il rinnovo delle produzioni e degli impianti in uso, l’efficientamento e la riconversione dei processi produttivi e la transizione verso la Quarta rivoluzione industriale (digitalizzazione e nell’intelligenza artificiale).
In questo contesto avranno un ruolo centrale le politiche di valorizzazione del capitale umano (formazione, ricerca e sviluppo, rientro dei cervelli ad alta specializzazione).
Parallelamente, gli investimenti pubblici saranno incrementati e finalizzati a favorire questo processo di trasformazione del sistema Paese, in modo da creare le condizioni per un maggior coinvolgimento di investimenti e risorse private.
Investimenti “green”
Gli investimenti volti alla sostenibilità ambientale usufruiranno di un maggiore beneficio, infatti a tali investimenti sarà dedicato un credito d’imposta del 40%.
Tale credito, che dovrebbe prendere il posto di iper e super ammortamento fiscale, prevede tre differenti fasce di aliquote: quella più alta dovrebbe aggirarsi intorno al 40%, una intermedia per gli investimenti in macchinari e apparati funzionali all’ammodernamento digitale e hi-tech - al momento coperti dall’iper ammortamento – ed infine un’aliquota del 6%, quella più bassa, riservata agli investimenti per l’ammodernamento ordinario - attualmente coperti dal super ammortamento.
Piano annuale
Il piano potrebbe instradarsi come annuale per poi essere esteso, attraverso degli emendamenti, al triennio 2020-2022. Così facendo si potrebbe dare continuità alle imprese senza andare a modificare l’attuale quadro degli incentivi. L’impegno finanziario richiesto si aggira intorno ai 5 miliardi di euro da dividersi per il ciclo di vita dei beni agevolati dai maxi ammortamenti che si concentrerebbe su un arco temporale più stretto per la fruibilità del credito di imposta.
Un piano triennale porterebbe le aziende ad evitare gli acquisti di macchinari per pianificare progetti tecnologici di più ampia portata. Tale approccio potrebbe permettere alle aziende che producono pochi o nulli utili, attualmente escluse dal sistema dei maxi ammortamenti, l’accesso ai benefici, ampliando del circa 30-40% la platea dei soggetti produttivi.
L’innovazione tecnologica
Secondo il Governo l’innovazione tecnologica va incoraggiata favorendo l’aumento degli investimenti privati, ancora troppo lontani dalla media europea, in start up e PMI innovative.
L’obiettivo è quello di unire l’innovazione alla transizione del nostro sistema industriale in chiave di sostenibilità ambientale, alla piena attuazione dell’economia circolare e alla sfida della ‘quarta rivoluzione industriale’: digitalizzazione, robotizzazione e intelligenza artificiale. Pertanto, il piano Impresa 4.0 verrà aggiornato nell’ambito di una nuova strategia nazionale dell’innovazione anche nell’ottica di uno sviluppo delle politiche sostenibili e green.
Il piano impresa 4.0 verrà rafforzato, nell’ambito di una nuova strategia nazionale per l’innovazione, attraverso una revisione organica delle misure esistenti, per favorire la più ampia partecipazione delle piccole e medie imprese, delle filiere produttive e stimolare l’attrazione di grandi investimenti strategici. Il Governo continuerà ad investire sulle competenze potenziando il sistema ITS, confermando il contributo per i manager dell’innovazione - introdotto nella legge di bilancio per il 2019 – ed estendendo le spese ammissibili al credito d’imposta formazione 4.0 compatibilmente e nei limiti del Regolamento sugli aiuti di Stato.
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