25 gennaio 2025

La Consulta boccia il referendum sull’autonomia differenziata

Amoruso: «Della legge resta solo un perno, il Parlamento deve ricostruirla legiferando sui Lep»

Autore: Angela Taverna
La Consulta ha bocciato il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata delle regioni, definendo endemicamente compromessa la domanda posta alla base dello stesso. Gli Ermellini sono stati chiari nell’affermare che l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari, ponendo che la chiarezza non può essere opzionale in questioni refendarie.

Il referendum inoltre pone in essere un argomento che non può (e non deve) essere oggetto di referendum, lo stesso in automatico si risolverebbe in un decisum sull’autonomia differenziata e conseguentemente sull’art. 116 terzo comma Cost., che per natura non può essere oggetto di referendum abrogativo ma eventualmente di processo di Revisione Costituzionale (c.d. procedura aggravata).

Affinché la Legge Calderoli sia compatibile con la Costituzione va riformulata in ben 7 punti e su questo la consulta si era già espressa un mese fa sottolineando che la Legge è costituzionalmente illegittima dai Lep alle aliquote sui tributi.

Forse, però, non tutti i mali vengono per nuocere. La legge Calderoli avrebbe potuto rappresentare un serio grattacapo per la Premier, che, per ragioni di coerenza, si sarebbe trovata nella posizione di dover difendere una legge mai sentita davvero “sua” o del suo schieramento. Una norma nata come risultato di concessioni politiche reciproche, mantenute in piedi esclusivamente per garantire la stabilità della maggioranza; spacciata per proposta innovativa porta avanti il sogno proibito di Umberto Bossi.

Ora è necessario guardare avanti, verso nuovi obiettivi, come la legge delega sui Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP) rimasto l’unico pilastro dal quale ripartire per costruire tutto il resto intorno. I LEP non potranno essere fissati di volta in volta con decreti e DPCM, ma dovranno essere deliberati dalle camere in un’ottica di approfondimento massimo. Le indicazioni della Corte Costituzionale sono chiare e sottolineano la necessità di un coinvolgimento assoluto del Parlamento al fine di definire intese mirate al raggiungimento di un disegno di legge equilibrato e solido.
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