21 gennaio 2025

Mercato immobiliare: domanda in aumento, il fenomeno torna espansivo

Bloccate le grandi città, Milano simbolo dell’immobilismo

Autore: Angela Taverna
Dopo un lungo periodo di stasi, il mercato immobiliare italiano comincia a mostrare timidi segnali di ripresa. Se il 2024 è stato ancora contraddistinto da una significativa inattività, il 2025 sembra offrire uno slancio in grado di invertire questa tendenza.

Prendendo in esame almeno 13 principali città italiane da nord a sud, spicca l’assoluta rigidità del mercato a Milano, che, per una molteplicità di fattori, sta affrontando una vera e propria emergenza abitativa. Nonostante stipendi medi più alti rispetto alla media nazionale, il rapporto tra il costo degli immobili e i redditi dei cittadini si conferma oltremodo sproporzionato.

Il prezzo medio si attesta infatti intorno ai 5000 euro al metro quadro all’interno di un contesto assolutamente incapace di autoregolarsi. Tutto ciò non rileva nulla di nuovo: il mercato non detiene tale capacità, come erroneamente spesso si pensa, ma solo mediante forme di tassazione progressiva sul patrimonio immobiliare e altri investimenti a sostegno delle fasce più bisognose della popolazione si può riequilibrare un sistema ormai pressoché stagnante. In un contesto urbano caratterizzato da un’elevata domanda e da un’offerta limitata, l’assenza di misure incisive e strutturali continua favorire una situazione a dir poco problematica.

Ma guardando oltre il contesto meneghino, dal punto di vista dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, il quadro generico offerto si mostra in lenta evoluzione. Le compravendite di abitazioni sono aumentate del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, con variazioni significative tra le diverse aree del Paese. Si registra così una moderata espansione del mercato, accompagnata da una ripresa delle transazioni immobiliari e da una lieve flessione dei prezzi, che contribuisce a rendere il contesto più dinamico.

Questo incremento dell’attività immobiliare sembra essere trainato, tra le altre cose, dalla crescente pressione della domanda di investimenti e dalla richiesta di immobili per gli affitti brevi. Tuttavia, città come Venezia, Firenze, la già citata Milano e altre località ad alta affluenza turistica continuano a rimanere impermeabili ai cambiamenti, mantenendo condizioni di accesso particolarmente difficili.

La ripresa, dunque, appare ancora fragile e fortemente disomogenea, con segnali incoraggianti che si scontrano con le persistenti criticità delle principali aree metropolitane italiane. Occorre modificare la qualità del dibattito e spostarlo sul piano della giustizia sociale per apportare qualcosa di nuovo e dare una dimensione più umana a un problema spesso preso in considerazione solo da un punto di vista economico.
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