Il 2025 si prospetta un anno difficile per il noleggio a lungo termine, la diminuzione dei veicoli immatricolati con tale formula è lampante e si consacra come trend destinato a proseguire ancora per molto con una stima del calo complessivo pari per l’anno in corso dell’8%.
Tale tendenza è rappresentativa di quelle che sono le novità 2025 per quanto concerne il regime fiscale dei fringe benefit, comprensive delle auto concesse ad uso promiscuo ai dipendenti le quali prevedono un aumento di tassazione e trattenute in busta paga.
Rispetto al 2024 il cambio di rotta è stato evidente, se lo scorso anno la tassazione era proporzionale ai valori di Co2 emessi, attualmente il parametro a cui fare riferimento consiste nella tipologia di alimentazione con elettriche, ibride plug-in le quali scontano un’aliquota del 10,20 e 50%.
Molte imprese guardano oltre, con l’intenzione di prolungare gli accordi contrattuali per il noleggio a lungo termine di flotte aziendali sotto il regime fiscale precedente. L’alternativa attuale sarebbe quella di pensare ad un’integrazione delle flotte aziendali con integrazioni delle auto elettriche o plug-in hybrid.
Il noleggio auto a lungo termine sta attraversando un periodo di trasformazione, con il 2025 che si prospetta come un anno particolarmente difficile per il settore. La contrazione del mercato è evidente: secondo le stime, il numero di veicoli immatricolati con questa formula subirà un calo dell’8% rispetto all’anno precedente. Un dato che riflette una tendenza ormai consolidata e destinata a proseguire nel tempo, complici i recenti cambiamenti normativi e fiscali.
Se fino a poco tempo fa il noleggio a lungo termine rappresentava una soluzione vantaggiosa per aziende e professionisti, oggi la situazione appare meno favorevole. Il principale fattore di criticità è l’inasprimento della tassazione sui fringe benefit, in particolare per le auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti. A partire dal 2025, il calcolo delle imposte non sarà più basato sulle emissioni di CO₂, ma sulla tipologia di alimentazione del veicolo. Le auto elettriche e ibride plug-in continuano a godere di aliquote ridotte (rispettivamente del 10%, 20% e 50%), mentre per le termiche l’impatto fiscale sarà molto più pesante.
Di fronte a questi cambiamenti, molte aziende stanno cercando di prolungare i contratti di noleggio a lungo termine stipulati in passato, così da poter mantenere le condizioni fiscali più vantaggiose. Tuttavia, per chi si trova nella necessità di rinnovare le flotte aziendali, le alternative sono sempre meno allettanti: da un lato, vi è l’opzione di convertire progressivamente il parco auto verso modelli elettrici o ibridi plug-in; dall’altro, il rischio di dover sostenere costi più elevati per il mantenimento della flotta con alimentazioni tradizionali.
Il noleggio a lungo termine resta una formula valida sotto molti aspetti, soprattutto per chi desidera avere una gestione diretta e una manutenzione completa dei veicoli senza ulteriori esborsi e senza preoccupazioni.
Tuttavia, le nuove regole fiscali impongono una rivalutazione complessiva della convenienza di questa soluzione, spingendo molte imprese a riconsiderare le proprie strategie di mobilità aziendale.
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