31 gennaio 2025

Piano per la Competitività dell’UE: Bruxelles punta su semplificazione e investimenti

Autore: Angela Taverna
Bruxelles – Il 29 gennaio 2024, la Commissione Europea ha annunciato un pacchetto di misure attese entro la fine di febbraio, con l’obiettivo di alleggerire il carico burocratico e amministrativo che grava su tutto l’emisfero imprenditoriale europeo. Un’iniziativa che il commissario europeo Stéphane Séjourné ha definito un vero e proprio choc di semplificazione.

L’intento non è quello di smantellare garanzie o compromettere obiettivi strategici, come quelli legati alla sostenibilità ambientale, che restano una priorità dell’UE e un pilastro degli investimenti futuri oltre che di quelli fatti finora. Piuttosto, la Commissione mira a modernizzare l’intero apparato burocratico, superando l’immagine di un’Europa ostile agli affari a causa di un eccesso di regolamentazione e complessità amministrativa, una trappola burocratica per aziende e investitori.

La destra europea ha spesso sostenuto che le politiche ambientali, nei fatti, siano incompatibili con qualsiasi strategia di semplificazione, ritenendole un aggravio normativo e finanziario per le imprese. L’UE, tuttavia, intende dimostrare il contrario: non un arretramento rispetto al Green Deal, ma un equilibrio tra la transizione ecologica e la necessità di snellire le procedure. Paradossalmente, senza una semplificazione efficace, il rischio sarebbe una deregolamentazione selvaggia, con conseguenze che potrebbero rivelarsi controproducenti anche sul piano economico. Gli obiettivi ambientali, infatti, non sono soltanto una questione di sostenibilità, ma rappresentano anche un asse portante della strategia di crescita e competitività europea.

La semplificazione burocratica è una richiesta condivisa da tutti i Paesi membri, seppure con intensità e prospettive differenti a seconda delle forze politiche. Essa si configura come il perno del piano di rilancio della competitività europea, fondato su una radicale revisione normativa e su investimenti strategici mirati.

Fondo per la Competitività -Tra le misure più significative annunciate dalla Commissione figura la creazione di un nuovo Fondo per la Competitività, che opererà in stretta sinergia con il settore privato e sarà in grado di mobilitare fino a 800 miliardi di euro in nuovi investimenti. Séjourné non esclude che il fondo possa essere impiegato anche per finanziamenti diretti ad alcune imprese, con particolare attenzione al comparto automotive e al modello di social leasing, sviluppato in collaborazione con i governi nazionali.

L’azione dell’UE si estenderà anche a settori strategici come l’acciaio, la chimica e la produzione di energia, con l’obiettivo di delineare una nuova dottrina economica per i prossimi cinque anni. Una strategia che non si limiterà alla semplificazione amministrativa, ma verrà attuata mediante interventi economici mirati, in un prosieguo coerente con la strada già intrapresa la quale vede oggi il 15% del bilancio europeo destinato alla competitività.
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