18 ottobre 2018

Semplificazioni fiscali: Audizione Lapet alla Camera

Nell'ambito dell'esame della proposta di legge recante "Disposizioni per la semplificazione fiscale, il sostegno delle attività economiche e delle famiglie e il contrasto dell'evasione fiscale".

Comunicato Stampa

“A distanza di circa un mese siamo nuovamente ascoltati dal Legislatore (l’11 settembre eravamo in audizione presso la Commissione Finanze del Senato), sullo stesso tema la semplificazione fiscale” – ha evidenziato il Presidente nazionale Lapet Roberto Falcone nell’ambito dell’Audizione presso la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati di ieri 17 ottobre – Ora, qui discutiamo di un disegno di legge (A.C. 1074), il che vuol dire che c’è la volontà da parte del legislatore di intervenire con importanti misure in una materia che da anni necessita di interventi mirati. Ricordo che la semplificazione fiscale non solo riduce il numero degli adempimenti ma limita anche il peso di quel balzello della cosiddetta tassa sulla burocrazia”.

Dalla lettura del disegno di legge A.C. 1074 i tributaristi hanno poi colto interventi condivisi. In primis Falcone ha espresso apprezzamento per l’unificazione della scadenza della presentazione delle dichiarazioni fiscali al 31 dicembre: “E’ stato un nostro cavallo di battaglia stufi di dover rincorrere ogni anno proroghe delle scadenze che come al solito arrivavano all’ultimo minuto. Con la scadenza unica 31.12 non potranno più essere richieste proroghe, con buona pace di tutti”. Importante è anche l’eliminazione dell’ormai inutile modello 770, l’assimilazione dello split payment al meccanismo del reverse charge, l’obbligo del preventivo contradditorio col contribuente per tutte le imposte, l’eliminazione delle liquidazioni periodiche, il divieto di richiedere al contribuente documentazione già in possesso dell’amministrazione finanziaria. “Nel convincimento che tale disegno di legge possa rappresentare l’inizio di un percorso di semplificazione fiscale così come da anni invocato, siamo disponibili a collaborare con la nostra esperienza e professionalità affinchè, nel suo iter parlamentare, il testo possa essere migliorato con i suggerimenti prodotti nel documento depositato in Commissione” ha aggiunto Falcone.

Solo per citare alcune di queste indicazioni, con l’avvento della fattura elettronica la Lapet propone l’eliminazione anche dello spesometro. Fatturazione elettronica e visto di conformità potranno essere gli adeguati presidi anti-evasione. “In questo caso però sarà necessario estendere il visto di conformità anche ai Tributaristi qualificati e certificati di cui all’art. 63 del D.P.R. 600/73. Contrariamente, se permane lo spesometro diventa superflua l’esistenza del visto di conformità” ha precisato Falcone. Altra segnalazione riguarda il modello precompilato della dichiarazione fiscale che, annunciato come una semplificazione fiscale, oltre ad essere stato un insuccesso, ha solo prodotto disagi a carico dei contribuenti, degli intermediari fiscali e della stessa amministrazione finanziaria. Una norma assolutamente incostituzionale che oltre ai costi inutili rischia di creare un notevole contenzioso. Ad entrare poi nel dettaglio di alcune altre misure è stato il Coordinatore del Centro Studi Lapet Riccardo Bizzarri: “Auspichiamo la completa abolizione dell’Irap.Tuttavia, finchè l’imposta continuerà ad essere in vigore, è necessario definire il concetto di autonoma organizzazione che, se normata, consentirebbe di deflazionare migliaia di contenziosi ancora pendenti presso le Commissioni di merito e la Corte di Cassazione”. Ed ancora, indifferibile è per i tributaristi Lapet la Riforma del processo tributario. Da un lato la proposta verte verso la Riforma delle Commissioni Tributarie nell’ottica di realizzare il giusto processo di cui all’articolo 111 Costituzione e dall’altro si propone l’ampliamento dei professionisti abilitati alla difesa tecnica con l’inserimento dei Tributaristi Qualificati e Certificati. “Infine, ma certamente non meno importante, riteniamo sia necessario rafforzare il ruolo dello Statuto del Contribuente elevando le disposizioni in esso contenute al rango di norma di livello costituzionale” ha concluso Falcone.
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