30 aprile 2018

Varie ipotesi di stabile occulta

Autore: Silvia Bettiol
L’art. 162 del Tuir comma 1 definisce, in linea con i dettami OCSE, la stabile organizzazione come una sede fissa di affari per mezzo della quale l'impresa non residente esercita in tutto o in parte la sua attività sul territorio dello Stato.

Può accadere, in una situazione patologica, che la stabile organizzazione non sia palesata dal contribuente ma che la stessa venga piuttosto rilevata dall’Amministrazione Finanziaria in sede di accertamento. Si tratta dell’ipotesi della stabile organizzazione occulta che viene declinata in vario modo.

La prima ipotesi potrebbe essere quella della stabile “non palesata”.
La casa madre è residente in uno Stato estero, ma svolge attività d’impresa, in via permanente, in Italia, mediante proprie strutture e/o mediante proprio personale, senza tuttavia identificarsi in alcun modo.
In sostanza viene condotta una attività di impresa in Italia comportandosi come un evasore totale.

La seconda ipotesi potrebbe essere quella della stabile nidificata.
In questo caso il soggetto estero opera in Italia “nidificandosi” ad esempio all’interno di una società di diritto locale che potrebbe anche essere estranea al gruppo.
Generalmente in questi casi, nella struttura italiana vi è del personale o, più in generale, locali o strutture dedicate alla società estera.

Una terza casistica è quella della stabile organizzazione sottodimensionata.
La stabile non è assente ma questa svolge ufficialmente funzioni inferiori rispetto a quelle realmente svolte in modo da minimizzare il reddito ad essa attribuibile.

Una ulteriore casistica è quella della stabile multipla e frammentata. Sono presenti in Italia diverse sedi di una società estera, economicamente integrate in una struttura organizzativa unitaria e strumentale al raggiungimento dello scopo commerciale (unitario) della casa madre non residente.
A fronte di una pluralità di entità giuridiche si configura una struttura unitaria ed economicamente integrata che persegue gli interessi della società estera.

L’ultima ipotesi è quella della stabile occulta in senso stretto, ossia della società di diritto locale estero che è una stabile della casa madre italiana.
A differenza della nidificata, la stabile occulta non si insinua dentro la società ma è la società stessa.
In questo caso la società – stabile è collocata all’estero. Questa, pur presentando una autonomia giuridica, si pone come un “ramo” della casa madre italiana, “asservita” alle necessità aziendali della stessa.
Indici sintomatici di questa ipotesi sono ad esempio l’inesistenza di rapporti di terzietà e di contrapposizione di interessi tra l’entità non residente e quella italiana o il soggiacere di personale dipendente del soggetto economico straniero alle stringenti direttive del soggetto estero.
Si tratta di situazioni che si verificano più frequentemente nel caso di delocalizzazioni produttive di imprese italiane che spostano interi «rami» aziendali in paesi caratterizzati da un costo della manodopera basso o dove sono presenti agevolazioni di tipo fiscale.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy