22 gennaio 2025

ADC: bollino rosso sulle scadenze fiscali

Autore: Serena Pastore
L’Associazione dei Dottori Commercialisti, tramite un comunicato stampa, esterna il proprio disappunto relativamente al nuovo calendario fiscale, ricco di adempimenti, rispetto agli altri anni, anche per le nuove scadenze aggiuntesi in seguito al concordato preventivo che è stato svincolato dalla dichiarazione dei redditi.

ADC, pur apprezzando gli sforzi delle riforme in corso (come quella sul reddito da lavoro autonomo), non può non rilevare un contesto economico che fatica a intraprendere con decisione la strada della crescita. Il principale limite di una politica economico-fiscale focalizzata esclusivamente sul recupero del gettito non sembra rivolto ad una vera e reale riforma. “È inutile concentrarsi su scadenze fiscali e aliquote quando la vera esigenza è ridurre gli adempimenti” lamenta ADC. “E’ necessario riflettere seriamente su alternative che coniughino la razionalizzazione del lavoro dei commercialisti italiani consentendo, al contempo, a contribuenti ed imprese di sanare agevolmente quanto accumulato in termini di imposte, tasse e contributi”.

L’articolo 11 del D.Lgs. Adempimenti n. 1/2024 e l’articolo 38 del D.Lgs. 13/2024 sono intervenuti sui termini ordinari di presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi, dell’Irap, nonché della dichiarazione dei sostituti d’imposta. Il termine di presentazione del modello Redditi è fissato al 31 ottobre 2025, mentre sarà possibile aderire alla proposta di concordato entro il 31 luglio 2025. Entro il 16 marzo 2025 andranno trasmesse le CU relative al 2024, mentre, così come previsto dall’articolo 2 comma 5 del D. Lgs. n.108/2024, le certificazioni contenenti esclusivamente redditi che derivano da prestazioni di lavoro autonomo rientranti nell’esercizio di arte o professione abituale andranno trasmesse in via telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2025.

Secondo l’Associazione dei Dottori Commercialisti “l’attuale calendario è assolutamente insostenibile per i commercialisti. Assistiamo nuovamente ad atteggiamenti privi di rispetto e di riconoscimento sia nei confronti dei commercialisti che nei confronti dei contribuenti italiani. Le scadenze proposte non tengono affatto in considerazione tempi e fasi di lavorazione degli studi professionali, a cui va il principale merito per la quantità e qualità di dati che l’agenzia ha a disposizione. Non ha alcun senso anticipare la scadenza del concordato al 31/07 slegandola dal termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. Una duplicazione di adempimenti e scadenze che non consente a commercialisti ed imprese di effettuare le necessarie ed opportune considerazioni e che, ragionevolmente, condurrà a risultati analoghi a quelli precedentemente rilevati”.

È necessario rivedere il nuovo calendario fiscale, tenendo presente che inutili complicazioni burocratiche costituiscono un onere per le imprese e i professionisti, i quali, come facilmente comprensibile, non contribuiscono alla crescita del Paese.
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