5 maggio 2021

Commercialisti: approvato emendamento Covid per i professionisti

Autore: Redazione Fiscal Focus
L’emendamento al DL Sostegni che riconosce ai professionisti la sospensione della decorrenza dei termini relativi ad adempimenti in capo al libero professionista che contrae il Covid-19 è stato approvato nella notte tra il 3 e il 4 maggio. Il periodo stabilito è di 30 giorni, e non 45 come indicato nel testo originario.

“Siamo rammaricati per questa riduzione, dettata da supposti limiti di copertura, e accettiamo il compromesso” commenta Marco Cuchel, presidente ANC “tuttavia non possiamo che gioire per una decisione che non esito a definire di portata storica, in quanto introduce anche per noi professionisti un principio sacrosanto e costituzionalmente sancito per tutti gli altri cittadini: quello del diritto alla tutela della salute”.

Un’ottima notizia. Dopo un iter travagliato hanno prevalso il buon senso e la difesa del fondamentale diritto alla salute. Si tratta di un successo del primo firmatario dell’emendamento, Andrea de Bertoldi, e di tutti gli altri firmatari, appartenenti ad uno fronte politico ampio e trasversale. Ma questo è un successo anche dei commercialisti italiani, che sin dal primo momento hanno sostenuto questa iniziativa con forza e determinazione”. Questo è il commento del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, che nei giorni scorsi aveva ritenuto paradossale il blocco dell’emendamento, causa mancanza fondi, in quanto veniva così negato ai professionisti un diritto riconosciuto ad altri lavoratori, soprattutto in un frangente drammatico come quello in corso.

La battaglia ora prosegue per l’approvazione del Disegno di Legge relativo alle garanzie da fornire ai professionisti in caso di malattia grave o infortunio, non solo quando contraggono il Covid, attualmente fermo in commissione Giustizia del Senato, anche per ragioni di copertura basate su una relazione tecnica ministeriale assolutamente confutabile nei numeri che contiene e concettualmente inaccettabile, in quanto lega la possibilità di curarsi ad un problema di gettito erariale.

A nessun lavoratore, che non è nelle condizioni di farlo, viene imposto presentarsi presso il posto di lavoro” afferma Cuchel “non sarebbe giusto, né sicuro, né funzionale; così anche il professionista ammalato gravemente o infortunato deve avere la possibilità di rimandare la scadenza del cliente a quando sarà adeguatamente in forze. Non ci si ammala solo di covid”.

Il presidente ANC coglie l’occasione per ringraziare quei parlamentari che hanno capito e si sono battuti con la categoria in maniera del tutto trasversale rispetto agli schieramenti. In primis, il Sen. Andrea De Bertoldi, poi la consulta dei parlamentari commercialisti, ed anche coloro che, pur non provenendo dal mondo delle libere professioni, hanno mostrato particolare sensibilità a questo tema e si sono spesi affinché l’emendamento passasse.
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