La legge n. 234/2021 (art. 1, commi da 927 a 944) che ha introdotto dal 1° gennaio 2022 la nuova disciplina della sospensione dei termini relativi agli adempimenti tributari nei casi di malattia e infortunio del professionista ha sancito il riconoscimento anche per quest’ultimo del diritto alla salute, sanando un vuoto normativo che era divenuto intollerabile.
L’Associazione Nazionale Commercialisti è stata la sola ad intraprendere questa battaglia di civiltà, durata almeno due decenni con diverse proposte di legge sul tema, che ha permesso di conseguire un risultato storico per l’intera categoria, grazie ad una legge le cui disposizioni regolamentano in modo chiaro e definito la disciplina della sospensione dei termini per il professionista che si ammala o si infortuna gravemente, garantendone la piena applicazione a partire dalla sua entrata in vigore.
“Da subito” spiega il Presidente dell’ANC Marco Cuchel “la nostra urgenza è stata quella di assicurare alla categoria la conoscenza della norma per permetterne l’applicazione, ragione per la quale la nostra Associazione, appena dopo l’entrata in vigore del provvedimento, si è adoperata per informare le colleghe e i colleghi sia attraverso la pubblicazione di una breve guida sui contenuti della nuova disciplina con anche indicazioni pratiche per la sua applicazione, sia mediante l’organizzazione di iniziative formative dedicate all’argomento.
In questi giorni sulla stampa specializzata la legge è tornata in primo piano per quanto riguarda l’interpretazione di alcune sue disposizioni, sia da parte del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (P.O n. 10 del 25 gennaio 2023 e P.O n. 76 del 12 giugno 2013) sia da parte dell’Agenzia delle Entrate (risposta a interpello n. 248 del 13 marzo 2023).
È singolare che questa esigenza interpretativa sia sopraggiunta solamente oggi, ad oltre un anno e mezzo dall’introduzione della disciplina, mentre invece all’inizio, quando sicuramente sarebbe stata utile ai professionisti e di certo più tempestiva, la stessa evidentemente non è stata avvertita.
“Oggi” sostiene il Presidente Cuchel “la legge non lascia molto spazio alle interpretazioni, per la cui applicazione conta unicamente che i professionisti ne conoscano i contenuti per potersi avvalere di un diritto che finalmente è stato loro riconosciuto”.
“Se in passato ci fosse stato” prosegue Cuchel “un impegno degli organismi istituzionali della categoria su un tema così importante probabilmente non avremmo dovuto attendere così tanto tempo per ottenere il riconoscimento del nostro diritto alla salute che è costituzionalmente sancito, e ora che il risultato è stato finalmente conseguito, ci aspettiamo che le energie di tutti siano impiegate per migliorare la norma, considerato che attualmente la disciplina interessa i soli adempimenti tributari, mentre invece è assolutamente necessario che siano ricompresi tutti gli altri adempimenti, civilistici e previdenziali, in capo al professionista”.
“Resta fondamentale” conclude Cuchel “che le colleghe e i colleghi conoscano questa norma e le tutele che la stessa prevede, noi come ANC continueremo come sempre a fare informazione sull’argomento e il nostro auspicio è che gli organismi istituzionali della categoria decidano anche loro di dedicare tempo e risorse ad iniziative che abbiano l’obiettivo di promuovere la conoscenza e quindi la corretta applicazione della norma da parte dei commercialisti”.
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