È stato pubblicato in GU lo scorso 16 maggio il decreto del Viceministro del MEF sui correttivi anticrisi agli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) 2023 per il periodo d’imposta 2022. La pubblicazione è decisamente tardiva, considerato che il decreto è del 28 aprile, che la Commissione degli esperti (articolo 9-bis, comma 8 del decreto legge 50/2017) si è espressa favorevolmente sull’introduzione dei correttivi il 6 aprile, e che le software house non metteranno in linea gli aggiornamenti prima di lunedì prossimo.
In calendario però al 30 giugno c’è il termine per i pagamenti delle imposte da parte dei soggetti per i quali è prevista l’applicazione degli indici ISA, ciò significa, come ben evidenziato nei giorni scorsi dalla testata Italia Oggi, che la norma dello Statuo del contribuente (articolo 3, comma 2 legge 212/2000), in forza della quale le disposizioni tributarie devono prevedere adempimenti a carico del contribuente con scadenza non inferiore ai 60 giorni dalla data della loro entrata in vigore, è ancora una volta disattesa.
“Sappiamo purtroppo” afferma Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti “che lo Statuto del Contribuente è una legge tra le più disapplicate del nostro ordinamento, anche in questa circostanza, pertanto, ci rivolgiamo al MEF affinché intervenga per disporre lo spostamento del termine al 20 luglio, senza la maggiorazione dello 0,40%, assicurando così il pieno rispetto dello Statuto del contribuente”.
“Abbiamo avuto segnali incoraggianti” conclude il Presidente Cuchel “per quanto riguarda la possibilità come professionisti economici di avere un dialogo nuovo con la politica e le istituzioni, e ci aspettiamo quindi che la nuova stagione prospettata trovi anche corrispondenza nei fatti”.
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