Come ogni anno, l’Agenzia delle Entrate annuncia “l’operazione semplicità”: d’ora in poi il modello 730, per coloro che volessero fare da soli, non sarà più un rompicapo, perché tutti i dati utili saranno a disposizione.
“Cominciamo col dire” dichiara Marco Cuchel, presidente ANC “che i tanto sbandierati dati, che l’Agenzia offre su un vassoio d’argento ai contribuenti, sono frutto del lavoro di noi Commercialisti e degli altri intermediari che periodicamente li inviano per conto dei propri clienti. Inoltre, l’ANC ha già avuto modo di sottolineare come, parlando di costi per la collettività, l’intera operazione dei precompilati sia stata un sostanziale fallimento, in quanto, come sottolineato dalla Corte dei Conti nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022, presentata lo scorso giugno, su 23 milioni di dichiarazioni 730, solo il 17% sono state trasmesse direttamente dai contribuenti i quali, nella maggior parte, hanno modificato o integrato quanto proposto dall’agenzia nel precompilato”.
Quest’anno, stando agli annunci, sarà disponibile in via sperimentale una sorta di percorso guidato alla compilazione che, sempre a quanto dichiara l’Agenzia, manderà in soffitta la vecchia precompilata e consentirà al contribuente di operare in autonomia.
“Anche su questo, la comunicazione è fuorviante” prosegue Cuchel “In realtà non cambia nulla, se non la procedura e l’interfaccia. Al posto dei campi appariranno domande dirette e in forma chiusa, ma quello che non muta è il sostanziale rifiuto di un approccio open data. Infatti, anziché perseverare ostinatamente con la stagione dei precompilati, sarebbe estremamente efficace per una vera “compliance fiscale” mettere a disposizione dei contribuenti e dei propri commercialisti tutti i dati di cui l’Amministrazione è in possesso, in forma trasparente e disaggregata. Senza menzionare poi, il messaggio che si vuole far passare, e cioè che con l’operazione precompilati è possibile fare tutto senza la necessità di un commercialista o di un caf, cosa che è puntualmente smentita dai dati e che si riduce a pura propaganda”.
Anche dopo l’approvazione dei primi decreti attuativi della delega fiscale, tutto risulta essere complesso come prima, nessuna vera semplificazione è stata attuata; la maggior parte dei contribuenti deve continuare a recarsi dal commercialista: i lavoratori dipendenti e, ancora di più, le partite IVA. Nonostante questo, gli enormi costi che lo Stato sostiene per una macchina che sostanzialmente non funziona (quella delle precompilate) non vengono messi minimamente in discussione, senza contare i numerosi errori in cui i contribuenti possono incappare nella gestione autonoma delle dichiarazioni, causati dall’estrema complessità del sistema fiscale italiano. A riprova del perdurare di tale complessità sono le migliaia di pagine di istruzioni dei modelli e delle circolari esplicative che la stessa Agenzia ogni anno rilascia.
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