Dopo le forti perplessità espresse nei confronti della possibilità di subordinare l’ammissibilità degli interpelli al versamento di un contributo, c’è stata una interlocuzione delle Associazioni nazionali con il Ministero dell’Economia e delle Finanze nella persona del Viceministro Maurizio Leo, che ha permesso di avere chiarimenti rispetto a quanto previsto sull’istituto dell’interpello dalla legge delega in ambito fiscale.
Sostanzialmente l’obiettivo della misura è far sì che l’amministrazione finanziaria possa concentrarsi su casi specifici e di particolare complessità (ad esempio la fattispecie di abuso del diritto), e quindi la richiesta del pagamento di un contributo, di fatto, interesserebbe una limitata tipologia di interpello rispetto alla generalità delle istanze presentate dalla gran parte dei contribuenti, la cui gratuità non è messa in discussione.
“Una spiegazione quella del Viceministro Leo” affermano i Presidenti delle nove sigle sindacali di categoria che compongono il tavolo di coordinamento “che riteniamo efficace in considerazione delle difficoltà di lavoro dell’Agenzia delle Entrate, sebbene la misura sia comunque insufficiente ad assicurare la corretta interpretazione delle norme fiscali e la definizione di prassi operative”.
“Siamo dell’avviso – spiegano i Presidenti nazionali - che sia necessario un cambiamento profondo che metta al centro la competenza di soggetti che conoscono approfonditamente la materia fiscale e che sono qualificati professionalmente per accreditarsi ad essere un punto di riferimento per la formulazione di indirizzi interpretativi e di prassi in materia di fisco”.
Le Associazioni nazionali si augurano che quanto comunicato dal Viceministro abbia riflessi positivi sulle tanto auspicate attività di compliance tra professionisti, contribuenti ed Agenzia e si rendono disponibili a mettersi al servizio delle Istituzioni per la costituzione di un Centro Studi che assuma il compito di rispondere alle esigenze di chiarimento delle norme fiscali e della loro applicazione da parte dei professionisti economici, in funzione dell’attività di assistenza che gli stessi svolgono nei riguardi delle imprese e dei cittadini contribuenti.
L’auspicio delle Associazioni nazionali è che tale progetto, capace di restituire autorevolezza alla categoria, riconoscendole finalmente un ruolo di primo piano nella trattazione della materia fiscale, abbia il sostegno di tutti gli organismi istituzionali della categoria, a partire dal Consiglio Nazionale e dalla Fondazione.
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