Durante l’evento organizzato da Cassa Dottori
Commercialisti a Milano, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha parlato delle
tasse sugli investimenti fatti dalle Casse di previdenza (si parla di tutti quegli enti che gestiscono soldi per le pensioni di alcune categorie professionali, come i commercialisti).
Attualmente, gli investimenti delle
Casse di previdenza pagano il 26% di tasse sui guadagni mentre i fondi pensione normali pagano solo il 20%. L’obiettivo del Governo è quello di abbassare al 20% anche la tassa per le Casse di previdenza, così da poterle trattare allo stesso modo dei fondi pensione.
L’idea principale è quella di incoraggiare più investimenti utili per il Paese e Leo dice che questo è un pezzo importante della
riforma fiscale in corso.
Altri punti della riforma fiscale ricordati dal Viceministro:
- unificare le regole fiscali per i redditi da capitale (come interessi, dividendi, ecc.) e altri tipi di redditi simili;
- tornare a tassare solo i guadagni realizzati, cioè quando si incassa davvero, e non quelli solo maturati;
- unificare le regole per i fondi immobiliari (che investono in case, palazzi, ecc.) e quelli mobiliari (che investono in azioni, obbligazioni, ecc.).
In pratica: il Governo vuole semplificare e rendere più equo il
sistema fiscale, soprattutto per chi investe e per gli enti pensionistici professionali.
L’intervento è stato sostenuto anche dal presidente dell’
INPS Gabriele Fava che ha rafforzato il messaggio sulla necessità di riforme strutturali per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale italiano. Fava ha evidenziato le preoccupazioni legate al calo della natalità e all’invecchiamento della popolazione, sottolineando come il vero "driver" per assicurare il futuro del Paese sia l’aumento del tasso occupazionale. Per raggiungere questo obiettivo, ha dichiarato, è fondamentale stringere un nuovo patto tra Stato e tessuto produttivo, capace di incentivare l’occupazione e sostenere il sistema pensionistico nel lungo periodo.