Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) e la sua Fondazione Ricerca hanno messo a disposizione della categoria un focus sulla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) che ha fissato il principio di diritto in forza del quale il consumatore che rimborsa anticipatamente un finanziamento ha diritto a una riduzione del costo totale del credito che include tutti gli oneri posti a suo carico.
Il documento – dal titolo «L’effettività della tutela e il caso “Lexitor”: la restituzione dei costi nei rimborsi anticipati di credito al consumo» – analizza il suddetto principio, che è stato recepito dalla normativa italiana e, in particolare, dall’art. 125-sexies (rimborso anticipato) del D.L. 25/05/2021, n. 73, il quale statuisce al primo comma 1 che «Il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l'importo dovuto al finanziatore e, in tal caso, ha diritto alla riduzione, in misura proporzionale alla vita residua del contratto, degli interessi e di tutti i costi compresi nel costo totale del credito, escluse le imposte».
«L’elaborato» – si legge nella premessa (allegato) – «si sofferma sulla sentenza della Corte di Giustizia Europea “Lexitor” per illustrarne gli effetti dirompenti e le conseguenti opportunità di rimborso, al contempo utile strumento di riflessione su come un sistema di norme stia evolvendo verso regole a tutela dei mercati. Il fine dichiarato dal legislatore è garantire un alto livello di protezione dei consumatori per favorire un maggior equilibrio tra gli attori coinvolti e gli interessi contrapposti riducendo fattori di fallibilità nel mercato. Nel caso in questione, i protagonisti sono gli intermediari del credito, dotati di tutte le informazioni utili a chiudere operazioni finanziarie fruttuose e dall’altra ci sono i consumatori dotati si scarsa cultura finanziaria che si muovono in un contesto caratterizzato da forti “asimmetrie informative”. Un equilibrio tra le parti, che viene ripristinato grazie ad un sistema di norme esistenti e un soggetto in grado di farli valere (la Lexitor), che agisce come controparte nei confronti degli istituti di credito, a tutela di diritti di consumatori, ripristinando diritti economici nel mercato. Gli effetti della sentenza hanno destato non poco interesse, non solo per i possibili profili risarcitori, stimati tra uno e cinque miliardi di euro, ma anche per le interessanti e molteplici questioni sollevate in termini di legittimo affidamento, da parte delle società di erogazione del credito, certezza del diritto per i soggetti coinvolti, possibili violazioni del diritto interno rispetto a regolamentazioni europee, diritti dei consumatori ed effetti sul mercato del credito».
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