Differire al 31 dicembre 2023 gli attuali elenchi dei professionisti delegati alle vendite immobiliari per uniformare le prassi all’interno dei tribunali italiani da coniugare con l’esigenza dei professionisti di adempiere a nuovi obblighi formativi. È la richiesta del Consiglio nazionale dei commercialisti al Ministero della Giustizia in seguito all’entrata in vigore delle disposizioni della riforma Cartabia in merito alla decorrenza dell’efficacia del pieno funzionamento dei nuovi elenchi. “Le nuove regole previste per la formazione degli elenchi dei professionisti – afferma il presidente del Consiglio nazionale, Elbano de Nuccio – suscitano non poche perplessità e rischiano di impedire l’esercizio dell’attività professionale a molti degli iscritti all’albo”.
“In questa prospettiva – prosegue la consigliera segretaria delegata alle Funzioni giudiziarie, Giovanna Greco –, sarebbe auspicabile che il Ministero chiarisca che gli elenchi dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita in uso attualmente presso i tribunali verranno a scadere il 31 dicembre 2023 e che conseguentemente la piena funzionalità dei nuovi elenchi previsti dall’art. 179 ter disp. att. c.p.c. decorra dal 1° gennaio 2024. L’esigenza di consentire all’interno di ciascun tribunale un ordinato avvicendamento negli incarichi e una corretta gestione dei nominativi dei professionisti disponibili a provvedere alle operazioni di vendita – continua – da coniugare con l’esigenza dei professionisti di adempiere a nuovi obblighi formativi, dovrebbe infatti consentire ai giudici di poter continuare a scegliere i delegati alle vendite attingendo ai vecchi elenchi che sarebbero comunque venuti a scadenza il prossimo 31 dicembre”.
All’indomani dell’entrata in vigore dell’art. 179, il Consiglio nazionale ha formulato diverse proposte emendative. La prima riguarda la riduzione da dieci a quattro del numero degli incarichidi professionista delegato alle operazioni di vendita, svolti nel quinquennio precedente, valido ai fini della prima iscrizione nell’elenco. Secondo i commercialisti, “la previsione trascura che negli ultimi cinque anni la pandemia da Covid-19 ha rallentato l’attività dei professionisti e degli uffici giudiziari. Pertanto, tale previsione andrebbe riformulata in una logica di maggior favore per i professionisti che hanno vissuto le sospensioni delle attività causate dalla pandemia e che vantino specifiche competenze nel settore delle esecuzioni e negli affini settori delle procedure concorsuali”.
Gli aspetti di maggiore criticità, infatti, sono legati alla formazione specialistica dei professionisti iscritti all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili che intendono accedere all’elenco, ma non possono vantare non meno di dieci incarichi. “Per facilitare i professionisti impegnati a coniugare necessariamente l’attività formativa con l’esercizio dell’attività professionale, potrebbe essere opportuno ampliare la tipologia dei corsi della formazione per l’iscrizione all’elenco dei delegati alle vendite nel processo esecutivo, ritenendo assimilabile la formazione acquisita tramite corsi di perfezionamento seguiti nel campo delle procedure concorsuali, con specifica attenzione alle vendite competitive, dal momento che, proprio in queste settimane, i professionisti stanno frequentando i corsi per l’iscrizione all’albo del Codice della crisi”.
Un’altra proposta riguarda l’eliminazione del requisito del domicilio o della residenza nel circondario del tribunale ai fini dell’iscrizione nell’elenco perché questo criterio, vincolando l’accesso ad una sola circoscrizione giudiziaria, non garantisce al professionista la specializzazione necessaria per gestire con professionalità e competenza le procedure. Per questo motivo, secondo i commercialisti, è necessario allargare l’accesso almeno a livello regionale.
Infine, per consentire anche ai commercialisti che non hanno svolto non meno di 10 incarichi nel quinquennio precedente di iscriversi nell’elenco dei professionisti delegati alle vendite, il Consiglio nazionale sta realizzando un corso gratuito di 25 ore. L’erogazione del corso avverrà in seguito alla emanazione delle Linee guida generali per definire i programmi di formazione e aggiornamento dei professionisti da parte della Scuola superiore della magistratura, alla cui elaborazione ha contribuito lo stesso Consiglio nazionale dei commercialisti insieme al Consiglio Nazionale Forense e al Consiglio Nazionale del Notariato.
“In attesa dell’emanazione delle Linee guida generali per la definizione dei programmi e al fine di consentire l’assolvimento della formazione specialistica tramite l’organizzazione dei corsi da parte degli Ordini professionali – concludono –, riteniamo che il Ministero potrebbe intervenire con una nota interpretativa finalizzata a fornire indicazioni operative in relazione alla istituzione dei “nuovi” elenchi dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita”.
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