Non siamo mai stati abituati agli anticipi, meglio vivere l’ebrezza dell’ultimo minuto. E anche questa volta è successo: a meno di due giorni dalla scadenza, è arrivata la proroga per l’obbligo di stipula delle polizze catastrofali. Il Governo ha deciso di concedere più tempo alle imprese, ma la…
La proroga c’è ma non è uguale per tutti
Come si legge nel testo della bozza in circolazione viene modificata la scadenza per le
imprese di
dimensioni più piccole, concedendo loro più tempo, mentre le
grandi imprese devono rispettare il termine originale ma con un accorgimento: l’inadempimento rileva solo dopo il 90° giorno dalla scadenza.
Le
scadenze da ricordare:
- imprese di medie dimensioni: termine fissato al 1° ottobre 2025;
- piccole e micro imprese: termine fissato al 1° gennaio 2026;
- grandi imprese: termine fissato al 31 marzo 2025. In questo caso, però, l’inadempimento rileva una volta decorsi 90 giorni dalla scadenza.
Nei primi due casi, invece, l’
inadempimento rileverà subito dopo il termine stabilito.
La polizza catastrofale, a cosa serve
La polizza catastrofale è necessaria per coprire rischi come
alluvioni, esondazioni,
inondazioni,
sismi e frane, proteggendo
beni come terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali.
L’
obbligo di stipulare questa polizza deve essere rispettato da tutte le imprese con sede legale in Italia e da quelle con sede legale all’estero che operano tramite una stabile organizzazione di servizi nel territorio italiano, con obbligo di iscrizione nel registro delle imprese.
Sono escluse le
imprese agricole che si dedicano a coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per quelle del settore della pesca e dell’acquacoltura, invece, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2025.
Il caos degli ultimi giorni
Nei giorni scorsi la maggioranza ha presentato un emendamento al decreto bollette chiedendo il rinvio dell’obbligo di 7 mesi, fino al 31 ottobre 2025. Una volta dichiarata la sua
inammissibilità, i rumors hanno spinto verso la notizia di una
proroga più ridotta ma sempre utile: 3 mesi, con scadenza fissata al 30 giugno 2025.
I chiarimenti più interessanti
In risposta alle numerose domande, l’ANIA ha pubblicato nei giorni scorsi una serie di
FAQ utili. Ecco quelli più interessanti:
- devono essere assicurati tutti i beni a qualsiasi titolo impiegati per l’esercizio dell’attività di impresa, anche nel caso in cui questi siano a leasing o noleggio. Per esempio, in caso di beni concessi in locazione, affitto o usufrutto, anche il locatario/affittuario o usufruttuario iscritto nel Registro delle imprese deve stipulare la polizza assicurativa, tranne nel caso in cui il bene risulta già assicurato dal proprietari;
- il fabbricato in costruzione non è espressamente incluso nell’elenco dei beni da assicurare;
- le imprese edili che hanno macchinari e attrezzatura presso cantieri o terzi, nel caso in cui non godano di coperture specifiche per il cantiere devono provvedere ad assicurare i beni strumentali all’esercizio dell’attività imprenditoriale;
- se l’attività di B&B è configurabile come attività di impresa e comporta l’iscrizione nel Registro delle imprese, il gestore è tenuto ad assicurarsi. Il perimetro della copertura sarà limitato alla porzione di edificio destinata all’attività di impresa;
- se iscritti al registro imprese del commercio anche i singoli negozi come, per esempio, parrucchieria, panetteria e carrozzeria devono sottoscrivere la polizza. Purché siano iscritti rientrano tutti nel perimetro dell’obbligo.
Le richieste di proroga per le polizze catastrofali
Confcommercio nei giorni scorsi ha sollecitato una proroga adeguata del termine per l’adempimento dell’obbligo previsto, che risulta incompatibile con le esigenze di quasi 4milioni di imprese, comprese piccole, medie e grandi realtà. La richiesta arriva dopo l’emissione di un regolamento attuativo il 27 febbraio e la mancata attivazione del portale IVASS per la comparabilità delle offerte assicurative, sottolineando inoltre l’importanza di poter prendere decisioni informate, valutando attentamente la conformità e i costi delle polizze disponibili sul mercato.
Confesercenti, invece, ha ricordato che anche se la normativa non prevede
sanzioni dirette per la mancata adesione, gli imprenditori che optano per non assicurarsi perdono accesso al credito, non possono partecipare a bandi di finanziamento e, in caso di catastrofe, non ricevono alcun tipo di aiuto.
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