La proposta di legge (pdl) recentemente approvata dalla Camera, ed ora all’esame del Senato, rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei lavoratori affetti da malattie gravi, come quelle oncologiche, invalidanti o croniche. Il testo approvato, infatti, introduce, per i…
Congedo biennale non retribuito con possibilità di riscatto contributivo
Uno degli aspetti centrali della proposta di legge è l’introduzione di un congedo biennale con diritto alla conservazione del posto di lavoro per i lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti o croniche, con invalidità pari o superiore al 74%.
Fruibile per un massimo di 24 mesi, anche in modo continuativo o frazionato, il congedo in questione non è, tuttavia, retribuito. Per il lavoratore che ne dovesse far richiesta, quindi, il vantaggio risiede nel fatto che il proprio posto di lavoro sarà in ogni caso mantenuto.
Un ulteriore elemento positivo riguarda la possibilità di riscattare il suddetto periodo di congedo ai fini pensionistici, mediante il versamento dei relativi contributi. Il lavoratore avrà così l'opportunità di recuperare quanto perso in termini di contributi, salvaguardando la sua futura posizione pensionistica.
Per i lavoratori autonomi, che spesso non godono delle stesse tutele dei lavoratori dipendenti, la proposta prevede, invece, un’estensione del periodo di congedo fino a 300 giorni all’anno, rispetto ai 150 giorni previsti dalla normativa generale.
Lavoro agile e permessi per cure mediche
In considerazione delle difficoltà a riprendere la normale routine lavorativa dopo un periodo di malattia,
il provvedimento prevede anche che, una volta terminato il periodo di congedo, i lavoratori affetti da malattie gravi abbiano il diritto di accedere prioritariamente al lavoro agile, qualora le mansioni lo consentano.
Dal 1° gennaio 2026, inoltre, i lavoratori (pubblici e privati) affetti da malattia oncologica in fase attiva o in follow-up precoce o da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportano un grado di invalidità pari o superiore al 74%, avranno il diritto di fruire, in aggiunta a quelli già previsti dalla legislazione esistente, di ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche e cure mediche frequenti.
Nel settore privato, le indennità per le ore di permesso saranno corrisposte direttamente dai datori di lavoro, mentre nel settore pubblico le amministrazioni provvederanno alla sostituzione del personale per garantire la continuità dei servizi.
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