23 dicembre 2013

BUON NATALE..... UN PO’ PARTICOLARE

A cura di Antonio Gigliotti

Autore: Redazione Fiscal Focus
È oramai una tradizione che giunti in questi giorni si mandino brevi pensieri se non lettere, il più delle volte piene di falsità e ipocrisia. Ne sono pieni i vari network, Facebook in testa.

Anch’io, nel mio piccolo, vorrei spendere qualche parola per i miei lettori e colleghi, nonostante diriga un quotidiano che qualcuno dall’alto della sua supponenza definisce di serie B! Ebbene, a questi non posso che dare ragione, tant’è che il mio desiderio è quello di arrivare a coloro che sono negli studi e sulle barricate dalla mattina alla sera, che magari non sono i professionisti di serie A, ma che come qualità morali e dignità e, vi assicuro, anche professionalmente, sono con una tripla A, compresa quella che ci han tolto in Europa!

A questi lettori mi sento particolarmente legato. Si tratta di professionisti che raggiungiamo quotidianamente e dai quali otteniamo ogni giorno attestati di stima. Quelli che si sentono di una categoria superiore non mi interessano, hanno altri sbocchi.

Reduci quindi da un anno difficile, per una crisi che imperversa oramai da nord a sud, senza risparmiare nessuno, ho voluto rivolgere un pensiero in questo Natale a quelli che si potrebbero definire “gli ultimi”, nella società civile e professionale.

Diversi sono stati gli eventi che mi hanno indotto in una simile riflessione.

Se infatti una parte dell’Italia arranca, con famiglie in gravi difficoltà, pensionati costretti a perdere ogni dignità dopo una vita di sacrifici e stenti, esiste anche un’Italia dello spreco, dei parassiti collocati nei vari posti, di politici arroganti e incompetenti, ma maestri nell’arruffare, dei furbi, di coloro che non sanno neanche che esiste la parola “meritocrazia”, ma che hanno ben imparato a passare davanti calpestando ogni cosa pur di arrivare alla meta.

Ai primi, voglio augurare con tutto il cuore un sincero Natale. Capisco che augurare anche un sereno Natale a chi non ha i soldi per fare la spesa è molto difficile, ma lo voglio fare ugualmente sentendomi molto vicino a loro, ricordando le mie umili origini.

I POVERI NON POSSONO PIÙ ASPETTARE”, scrivevano qualche giorno fa i Forconi su un cartellone. Ebbene, ne sono fortemente convinto anche’io, pertanto mi auguro che si faccia ben presto qualcosa per ridare speranza e dignità a un Paese che si sta frantumando giorno dopo giorno.

E poi un buon Natale sincero lo voglio dedicare a tutti quei colleghi che vivono la vita del commercialista. A questi colleghi va il mio pensiero. Sono commercialisti in grosse difficoltà economiche, come colui del quale ho voluto pubblicare la lettera. Sono colleghi che non traggono più nulla dallo studio se non responsabilità e sacrifici, ma neanche un minimo che possa assicurare una vita non dico agiata, ma almeno tranquilla.

Questi sono i colleghi con i quali mi identifico, non coloro che stanno in alto, che di ciò che accade in studio non sanno niente, anche se hanno avuto la pretesa di rappresentare la categoria. Colleghi che nonostante tutto non mollano e son sempre là a pretendere quelle poltrone che farebbero meglio a lasciare libere per soggetti che possano veramente dare linfa e vigore a una categoria oramai ridotta solo a sacrifici e grosse incombenze.

Un grazie poi mi sento di farlo a tutti quei colleghi che quotidianamente ci inviano e-mail di incoraggiamento e ci chiedono di andare avanti in questa direzione, ignorando gli attacchi ignobili di chi non vorrebbe che scrivessimo alcune cose.

Nella mia vita, nel bene e nel male, ci ho sempre messo sempre la faccia, andando incontro anche a tanti errori. Dio forse un giorno mi perdonerà, ma non mi sono mai nascosto dietro nessuno, a differenza di tanti altri che ho avuto il dispiacere anche di conoscere.

Come non ringraziare la “squadra” della Redazione che quotidianamente mi segue e mi supporta per la pubblicazione del giornale. Un grazie di cuore ad ognuno di voi che, sposando la causa, avete fatto vostri quegli obiettivi che fin dall’inizio mi sono preposto.

Vi abbraccio e Vi auguro un Buon Natale a voi tutti e alle vostre famiglie.

Detto ciò, vorrei concludere con una frase che mai come oggi sento mia. Affido il mio augurio quindi alle parole dello scienziato e politico statunitense Benjamin Franklin, secondo il quale “una buona coscienza è un Natale perpetuo”. Tanti auguri!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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