17 febbraio 2016

CANONE RAI: GIGLIOTTI E LA PROFEZIA DI CASSANDRA

Cari amici e colleghi,
continua, inarrestabile e spregiudicato, il ‘vilipendio’ alla bandiera della semplificazione. Lo abbiamo visto nella pessima fama che si è guadagnato il famigerato modello 730 precompilato. Continuiamo a vederlo nel meccanismo contorto e ad oggi irrisolto del pagamento del canoneRai con la bolletta della corrente elettrica. L’obiettivo lodevole di combattere l’evasione fiscale di chi non paga la tassa Rai ci trova, credo, tutti d'accordo. Anche la diminuzione del canone Tv da 113 euro a 100 euro è apprezzabile.
Quello che continua a mancare è l’organizzazione tecnica di tutta l’operazione, ostaggio di uno Stato lento e incapace di rispettare le scadenze che come fustigate si auto infligge grazie alla “sindrome dell’annuncite”, malattia incurabile dei vari Premier. E non è cosa da sottovalutare come invece è stato fatto per il modello telematico della dichiarazione dei redditi. Perché un conto è la teoria, un conto è la pratica. Un conto sono i sogni, le slide e gli annunci. Una sola è la realtà.
Tanti i problemi da risolvere. Cosa accade al contribuente se cambia l’impresa fornitrice dell’energia elettrica? Un persona, magari giovane, che attiva per la prima volta un contratto elettrico - supponiamo a dicembre 2016 - come fa a regolarizzare il canone Rai? Come stanno incrociando i dati degli utenti? Per esempio quelli esenti? E poi per i recuperi? Per i reclami? Per i rimborsi e gli interessi?
Tante domande senza risposta. Forse passerò per presuntuoso ma lasciatemi dire: “Ve lo avevo detto”. Io stesso infatti ne avevo sottoposte alcune nella puntata di Uno Mattina dell’8 ottobre scorso. ("puntata di Uno Mattina": http://www.fiscal-focus.it/fiscal-tv/interventi-tv/uno-mattina-dott-a-gigliotti-tasse-si-riducono,3,70181). Sono passati quattro mesi. Siamo ancora in mezzo al guado, fermi al punto di partenza, incagliati nella solita e impietosa macchina burocratica.
Ma non è tutto, perché sulla riscossione in bolletta del canone Rai le imprese del settore elettrico rischiano di arrivare impreparate alla prima retta prevista per il luglio prossimo. A lanciare l’allarme è proprio Chicco Testa, Presidente di Assoelettrica, l’Associazione nazionale delle imprese elettriche: “Le aziende ancora non sanno come dovranno esigere la tassa della televisione. Manca ancora il decreto attuativo delle nuove disposizioni e il provvedimento dell’agenzia delle entrate”.
Entro metà febbraio e secondo la scadenza prevista dalla Legge di Stabilità infatti sarebbe dovuto arrivare il provvedimento che definisce i termini e le modalità per il versamento all’Erario dei canoni incassati dalle imprese elettriche, le conseguenze di eventuali ritardi, come saranno comunicate le informazioni, come sono incrociati i dati etc. Insomma proprio le risposte alle nostre domande: un’altra scadenza dello Stato disattesa, l’ennesima.
Ma l'interrogativo più importante di tutti resta uno solo: chi pagherà il nuovo servizio di riscossione? Sono tre gli attori coinvolti: lo Stato, l’impresa per le forniture e il contribuente. Che lo Stato si accolli la spesa sembra a tutti improbabile. Così come per le aziende che operano nel settore dell'elettricità che non sono certo imprese ‘no-profit’. Tutti sappiamo contare fino a tre: chi resta cari amici?
Cassandra, una figura della mitologia greca, era invisa da tutti: aveva il dono della profezia e prevedeva spesso sventure che poi puntualmente si avveravano. Fu Apollo a darle questo dono ma le tolse la possibilità di essere creduta. Eppure la profetessa inascoltata alla fine, aveva ragione. Sempre.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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