5 novembre 2013

COMMERCIALISTI…ora o mai più

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

la posizione del nostro quotidiano è stata fina dalle origini chiara. Fiscal-focus.info è una testata schierata a fianco della categoria che ha deciso di assumere dei punti di vista forti, a differenza di altri quotidiani che hanno sempre preferito la linea sobria, che si sono dichiaratamente tirati fuori onde evitare di cadere in errore. Noi, al contrario, anche pagando il dazio alla svista o all’errore, abbiamo sempre operato a sostegno della professione proponendo altresì iniziative per la difesa di questa onorata categoria alla quale indegnamente appartengo. Diversi miei editoriali sono stati dedicati proprio alla scarsa considerazione che l’Agenzia delle Entrate ha avuto nei nostri confronti, malgrado ci siamo caricati sulle spalle diversi adempimenti che altrimenti avrebbe dovuto continuare a svolgere l’Amministrazione come nel passato.

Ora, nonostante questo ingente aiuto che assicuriamo all’Amministrazione Finanziaria, siamo sempre considerati alla stregua di professionisti di seconda categoria, dopo i notai, gli avvocati e via dicendo.

Io mi dichiaro sempre più convinto che non siamo secondi a nessuno e a testimonianza della fondatezza di un simile assunto v’è il fatto che i diversi governi, tecnici o meno, hanno dimostrato che con le nostre esperienze maturate in decenni di servizio siamo persino in grado di dare lezioni su come si amministra l’apparato fiscale, nel rispetto dei principi fondamentali che dovrebbero essere alla base di un Paese democratico.
Il punto è che della nostra categoria non può più fare a meno né l’Amministrazione Finanziaria, in virtù dell’opera lodevole che eseguiamo per loro conto, né tantomeno la classe politica, costituita il più delle volte di personaggi poco preparati e che non agiscono per il bene del Paese.

Alla luce di un simile stato di cose, è comprensibile il rammarico che sorge quando prendiamo atto che l’Agenzia delle Entrate, nostro principale interlocutore, più che vederci come alleati che permettono ai contribuenti di pagare le tasse e le imposte, ci vede come dei nemici al fianco degli evasori. Ora, è vero che si sono verificati episodi spregevoli che hanno visto commercialisti indagati o arrestati per aver favorito maxievasioni, tuttavia è parimenti vero che è capitato di vedere nelle medesime situazioni anche funzionari e dirigenti dell’Amministrazione Finanziaria. Quindi, possiamo affermare con tristezza che ci sono stati sì questi episodi vergognosi, ma che non corrispondono alla maggioranza dei casi. Non corrispondono, insomma, alla realtà quotidiana che ciascuno di noi vive.

Purtroppo però l’Agenzia sembra non tener conto dei dati reali di onesti commercialisti che fanno ciascuno il proprio dovere, sacrificando nella maggioranza dei casi anche la propria vita privata. Questo, alle Entrate, non interessa! Tant’è che spesso, pretendendo di mettere in campo azioni di argine all’evasione fiscale, calpesta lo Statuto del Contribuente, sostituendo per giunta il potere legislativo.
Ci ritroviamo così sommersi da adempimenti inutili o da adempimenti che vengono chiariti a pochi giorni dalle scadenze. E noi, per non minare il quieto vivere, abbassiamo la testa… e lavoriamo fino all’ultimo secondo disponibile. A farne le spese poi non è solo la nostra salute, quanto anche i nostri rapporti con i familiari e con le persone che ci stanno accanto.

Quante notti abbiamo passato a leggere la circolare da applicare, emanata qualche giorno prima della scadenza dell’adempimento? Quanti adempimenti resi quasi impossibili perché il software mancava?

Nei giorni scorsi parlavamo dell’ennesima beffa riguardante l’Imu. Sintetizzando la questione, avevamo sottolineato che professionisti e contribuenti avranno solo una settimana (5 giornilavorativi) per verificare i regolamenti, determinare gli importi da pagare, predisporre il mod F24 e magari consegnarlo ai contribuenti. Questa manciata di giorni è determinata dal fatto che i comuni potranno modificare regole e aliquote inerenti l'Imu entro il 30 novembre, per poi pubblicarle sui rispettivi portali online entro il 9 dicembre. Nei casi in cui la pubblicazione non dovesse avvenire entro tale data, si applicheranno gli atti adottati per il 2012.

Ma una situazione analoga si è ripresentata sul caso ‘spesometro’, e questa volta, per fortuna, dalla categoria si è levato un grido di allarme e protesta da parte del Coordinamento unitario delle associazioni. In questo caso, considerata la scadenza delle comunicazioni posta al 12 novembre, cioè martedì prossimo, gli ultimi moduli di controllo del file per l’invio dello spesometro sono stati diramati solo in questi giorni. Sul punto, nella lettera inviata al ministro Saccomanni e al direttore Befera, il Coordinamento unitario delle sigle sindacali si recrimina con forza il mancato rispetto per un’intera categoria che ha sempre lavorato con la testa bassa, ma che ora è stanca di dire solo e soltanto ‘signor sì’.

Prendiamo atto del tono deciso e dell’annuncio che, qualora non si dovesse giungere a un cambiamento, si passerà alla ricerca di strade civili di protesta. Non possiamo ancora subire passivamente la cecità e l’ottusità di un Fisco assurdo e poco rispettoso di un’intera categoria. Noi come quotidiano non possiamo che prenderne atto e dire che saremo a fianco della categoria, come sempre, per dire BASTA a chi ci calpesta.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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