25 settembre 2014

COMMERCIALISTI: RISPETTO A SENSO UNICO

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,
siamo davanti a tempi davvero molto difficili e lo sarebbero un po’ di meno se l’Amministrazione Finanziaria non ci mettesse del suo per peggiorare la già intricata situazione. In sostanza, tra gli innumerevoli motivi di disagio che noi commercialisti possiamo, ahimè, contare, l’ultimo è quello generato dalla circolare n. 28/E del 25 settembre.

Dunque, lo scorso giovedì, a soli cinque giorni dalla scadenza di invio del modello Unico e Irap e sei giorni dopo della deadline del modello 770/2014, l’Agenzia si è decisa a fornire i PRIMI chiarimenti sul visto di conformità. In sintesi, l’Amministrazione Finanziaria ha spiegato che, solo per Unico 2014, il controllo della documentazione contabile può riguardare in maniera esclusiva i documenti di importo superiore al 10% dell’ammontare complessivo dei componenti negativi.

Ben vengano i chiarimenti, ma che giungano in tempo per essere utili a tutti i contribuenti interessati. In questo caso l’Agenzia si è svegliata dopo ben nove mesi!!! Si fa un gran parlare di semplificazione, di 730 precompilato… Ma in termini organizzativi e comunicativi siamo ancora all’età della pietra!! E se le cose non cambiano penso proprio che vi rimarremo in pianta stabile!

Nella suddetta circolare l’Agenzia sottolinea, in riferimento alle dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013, che il controllo può comunque essere limitato agli elementi da cui scaturisce direttamente il credito, ferma restando la verifica della liquidazione della dichiarazione e il riscontro della regolare tenuta e conservazione delle scritture contabili obbligatorie. Nella circolare si legge inoltre che i menzionati elementi possono riguardare duplicazioni di versamento; errato versamento di ritenute; crediti d’imposta; imposte sostitutive; ed eccedenze dell’anno precedente relativamente alla verifica dell’esposizione del credito nella relativa dichiarazione. Inoltre, come già accennato, il controllo della documentazione contabile può riguardare i documenti di importo superiore al 10% dell’ammontare complessivo dei componenti negativi, in linea con quanto già indicato nella circolare n. 57/E/09.

Ora, mettendo da parte l’approfondimento tecnico dei chiarimenti delle Entrate, già ampiamente discusso in altre sezioni, vorrei porre l’accento sul concetto di fondo di questo strano modus operandi. Dunque, parlano di semplificazione, di snellimento delle procedure, di necessaria chiarezza e chi più ne ha più ne metta, salvo poi lasciarci l’amaro in bocca con queste uscite dell’ultima ora, emanate dopo nove mesi dall’avvio delle procedure. Senza dimenticare che in altri casi i chiarimenti sono pervenuti a ridosso di scadenze importanti. Insomma, prima di andare a semplificare e a tagliare in misura straordinaria, non sarebbe opportuno cercare di gestire nel miglior modo possibile ciò che rientra nell’ordinaria amministrazione?

È una domanda legittima che ciascuno di noi, credo, si sia posto. Eppure sembra che della semplice, banale, quotidiana voglia di chiarezza e di puntualità chi di dovere se ne infischi, salvo poi pretenderla da noi. Ed è giusto! Certo, è giusto che l’apparato statale chieda rispetto da parte di cittadini, ma questo rispetto non dovrebbe essere reciproco? Non dovrebbe essere una via a due sensi? Io ho l’impressione invece che il senso sia unico e che conduca a una strada senza sbocchi. Che tristezza!

Tuttavia, in questo marasma di oscurità, enigmi e ritardi, una luce riesco a intravederla e per questa possibile fiammella di speranza devo rendere merito al nostro Consiglio nazionale che, uscendo dall’annoso letargo, sta iniziando a pretendere una maggiore considerazione nei nostri confronti da parte dell’Amministrazione. Plaudo alla presa di posizione del presidente Longobardi nella speranza che possa fare da apripista un costante impegno a tutela della nostra amata professione.

Detto questo, vorrei concludere prendendo in prestito un condivisibile pensiero dell’intellettuale Roberto Gervaso, secondo il quale “la libertà consiste nel rispettare le leggi e nell'essere rispettati dai legislatori”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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