5 giugno 2014

COMMERCIALISTI: VOGLIAMO RISPETTO

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

finora eravamo abbastanza convinti d’aver superato l’ingorgo fiscale causato dal caos Imu e mini Imu, purtroppo però dobbiamo ricrederci perché con la vicenda Tasi abbiamo superato sul serio il limite della sopportazione! Si tratta di un’epopea che infatti non è ancora finita. Anzi per arrivare alla conclusione dovremo attendere ancora qualche mese!

Il capitolo Tasi ha davvero peggiorato le cose per noi commercialisti, oltreché per i contribuenti che si affidano a noi. Abbiamo scoperto infatti, come da un mese ripetiamo su queste pagine, che la proroga inerente ai Comuni ritardatari non fa altro che aumentare la confusione negli studi, in quanto a giugno si dovrà pagare l'Imu sull'immobile oggetto di proroga, però per la Tasi si dovrà attendere ottobre e poi ritornarci con il saldo a dicembre. Ma vi sembra una cosa normale? E intanto dovremmo anche fare le dichiarazioni dei redditi e far versare le imposte entro il 16 giugno.

Ieri il passaggio in Senato del decreto ‘Irpef’ ha dato per certa la proroga riferita ai Comuni che non hanno deliberato le aliquote entro lo scorso 23 maggio. Ok, ben venga! Ma non è paradossale che ciò avvenga a ridosso della scadenza ufficiale?

Il punto è che non si ha più alcun rispetto per una categoria come la nostra, che da decenni svolge un'attività insostituibile, da pochi riconosciuta. Vi sembra giusto esser costretti a lavorare in questa situazione?

Ecco, mi chiedo amaramente perché non si riesce a effettuare una sana e chiara programmazione delle scadenze!! Non mi pare una richiesta esagerata!

I commercialisti sono stanchi, nauseati e addirittura delusi, caro Renzi. Non ne possiamo più di una politica incompetente e occupata con altro e di una classe dirigente di categoria (quando c’era) quasi assente che ha prodotto pochi risultati.

Ebbene, caro presidente del Consiglio, noi non vogliamo il 740 a casa, ma solo un maggior rispetto per il contribuente e per questa categoria senza la quale il governo farebbe ben poco! Oggi, caro Renzi, hai sia i numeri che le carte in regola per rendere onore a contribuenti e commercialisti. Ti stiamo chiedendo un briciolo di giusta e meritata attenzione e lo stiamo facendo in punta di piedi, con umiltà! Metti mano al fisco, ma in modo tale che la gente riesca a capire di cosa si stia parlando. Non prendere ad esempio chi ti ha preceduto!

Tra qualche giorno avremo anche la scadenza delle imposte da Unico, scadenza, fra l’altro, per la quale è stata già annunciata una proroga.
Ben venga la proroga, ma quando pensate sia il momento opportuno per darne ufficiale comunicazione?

La proroga è dovuta
! E dipende solo dai ritardi dell’Amministrazione pubblica. Una proroga necessaria che però non deve arrivare a ridosso della deadline. Pensaci, caro presidente del Consiglio!

Charles Baudelaire scriveva che “il pubblico rispetto al genio è un orologio che ritarda”, aggiungerei che allo stesso modo ritarda il pubblico rispetto alla professionalità e alla competenza di chi, come noi commercialisti, lavora duramente tutti i giorni per fare andare avanti questo Paese!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy