14 novembre 2014

FISCO: CHE DIO CE LA MANDI BUONA E RENZI CI ASCOLTI

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

tra le brutte abitudini del Fisco, riportate da un noto quotidiano economico, ce n’è UNA CHE DA SEMPRE ABBIAMO MESSO IN RISALTO SULLE NOSTRE PAGINE: la costante e continua violazione di una legge (sconosciuta ai più, a quanto pare!) denominata “Statuto del contribuente”, introdotta proprio per tutelare i contribuenti. Questa legge prevede fra l’altro il divieto di introdurre imposte con effetto retroattivo.

Ora, considerato che già il livello di tassazione esistente in Italia non è più sostenibile, pensate un po’ se a ciò si va ad aggiungere anche l’introduzione di nuove tasse non con effetto dall’anno successivo, ma addirittura dall’anno in corso. Il cosiddetto effetto retroattivo! In sostanza, tasse che vengono decise oggi, ma il cui pagamento decorre da ieri!

Quante volte abbiamo lamentato come quotidiano e come commercialisti la violazione di questa norma?

Quante norme sono state introdotte con effetto retroattivo e chiarimenti giunti il giorno prima della scadenza?

Quanti rinvii di scadenze abbiamo richiesto (in occasione di Unico, tanto per fare un esempio)? E si badi, proroghe la cui necessità era dovuta non a una nostra cattiva gestione del lavoro di studio, bensì a disposizioni dell’ultima ora con effetto retroattivo che impedivano di effettuare gli adempimenti per tempo. E poi la proroga nella maggioranza dei casi ci è stata anche concessa… Sì, ma a ridosso della scadenza!

Io mi chiedo se sia giusto chiedere ai contribuenti ancora ulteriori sacrifici di lacrime e sangue, per citare il governo dei tecnici di qualche anno fa, se poi lo Stato è il primo a non rispettare le scadenze e le norme varate dal Legislatore medesimo. Vorrei ricordare, inoltre, che se a non rispettare le stesse scadenze è il contribuente, dal cielo piove di tutto: sanzioni, interessi e rischio persino di ipoteche!

È imbarazzante appartenere a un Paese i cui governi che si sono succeduti hanno avuto un comun denominatore coincidente nello scarso rispetto dei contribuenti/cittadini!

Proprio qualche giorno fa assistevo a una trasmissione televisiva alla quale era ospite un rappresentante di Scelta Civica che criticava, giustamente, le politiche fiscali del recente passato: posizioni, queste, sulle quali mi trovavo pienamente d’accordo. E avrei continuato ad esserlo, se non mi fosse capitato sotto gli occhi un articolo del 10 novembre scorso uscito sul Sole 24 ore. Nel pezzo si illustravano i dati dell’indagine sui record di violazione dello Statuto del contribuente. Ora, il primo posto di ‘governo violatore’ della suddetta legge spetta proprio all’esecutivo Monti, il governo tecnico guidato (pensate un pò!) proprio dal movimento di Scelta Civica. Alla luce di quanto sopra, mi chiedo: ma dove sta di casa la coerenza? Di certo non è domiciliata presso i nostri politici…!!

Detto questo, vorrei rivolgermi direttamente al nostro presidente del Consiglio, Matteo Renzi, chiedendogli se non ritiene sia giunta l’ora di rivalutare le tutele dei contribuenti rispettando in maniera concreta una norma che è stata emanata già da quasi quindici anni.

Non chiediamo la luna, ma lo stesso rispetto che pretende il Fisco da noi.

Forse non hanno ancora capito che non siamo né sudditi né mucche da spremere all’occorrenza, anche perché ormai da spremere non è rimasto più niente se non la nostra rabbia e il nostro malcontento.

E quindi, se questo è il nuovo che avanza, che Dio ce la mandi buona!!
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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