4 marzo 2014

FISCO… TANTI SOGNI... UNA SOLA CERTEZZA

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici, in questi ultimi giorni caratterizzati dal cambio di governo abbiamo avuto diverse novità sul fronte fiscale, alcune ci fanno ben sperare, altre ci riportano, nostro malgrado, alla cruda e vera realtà.

In primo luogo, un punto messo a segno è quello inerente la delega fiscale, che ha ottenuto il via libero definitivo dalla Camera. Si tratta di un traguardo importante, considerando che il provvedimento ha attraversato ben due legislature subendo rallentamenti dovuti alle turbolenze politiche degli ultimi tempi. Ora aspettiamo la ‘fase 2’, ossia quella dell’emanazione degli specifici decreti attuativi.

Il presidente della Commissione Finanze della Camera e relatore della delega, introducendo il provvedimento, ha anche illustrato il calendario che l’esecutivo dovrà seguire per l’emanazione dei suddetti decreti. In sostanza, il team guidato da Renzi ha un anno di tempo e il primo decreto dovrà essere prodotto già entro quattro mesi dal sì definitivo alla delega fiscale. Le novità, riguardano professionisti, imprese e contribuenti, che potranno finalmente sperare in una semplificazione degli adempimenti e nella razionalizzazione del prelievo. Nel dettaglio, si parla di riforma del catasto, riforma dell’8 per mille, stop alla pubblicità dei giochi, riordino degli sconti fiscali, lotta all’evasione. E ancora di interventi rivolti alla codificazione del cosiddetto abuso del diritto e al contrasto di interessi, punto sul quale vorrei un attimo soffermarmi.

Si tratterebbe della possibilità di detrarre gli scontrini fiscali in sede di dichiarazione dei redditi, spingendo così i consumatori a non rivolgersi a venditori che non emettono ricevute o scontrini, in quanto non risulterebbe conveniente. Il consumatore sarebbe infatti incentivato a chiedere gli scontrini al commerciante per avere i predetti benefici fiscali; allo stresso tempo, il commerciante viene stimolato a rilasciare il documento per non perdere la clientela. Naturalmente una previsione del genere creerebbe il concreto rischio di una perdita di gettito da parte dello Stato, infatti se non vengono raggiunti adeguati risultati a livello di emersione di sommerso, il Fisco deve comunque concedere le detrazioni, creando uno squilibrio tra entrate (previste e non incassate) e uscite certe a seguito di presentazione in dichiarazione degli scontrini. Ma attenzione alle facili illusioni, in quanto il sistema funziona solo se lo sconto che il contribuente potrà avere in dichiarazione è almeno superiore all’IVA sul bene o servizio acquistato, altrimenti il venditore potrebbe adottare un prezzo al netto dell’IVA in modo che sia lui che il cliente traggano vantaggio dall’operazione in nero.
Ma se questo è il fisco che verrà, vediamo invece cosa è già arrivato.

Su questo fronte purtroppo le notizie non sono buone. Il tempo dei sogni è durato poco.

Pensavamo d’aver superato il peggio con l’IMU, ma ci sbagliavamo. Infatti a seguito dei provvedimenti presi dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, ci aspetta una nuova batosta, con la nuova Tasi, che ci riporta al 2012. In sostanza nel caso di piccole abitazioni non si pagherebbe quasi niente, ma se l’abitazione cresce di valore e in tutti i casi di seconde case e immobili adibiti ad attività commerciali invece avremo un notevole aumento.

Beh, non era certamente quanto ci aspettavamo, dopo un gran parlare di riduzione delle tasse!

In ogni caso, almeno fino ad ora, l’unica nota positiva di questo nuovo governo è la nomina del collega Zanetti a sottosegretario all’Economia, un vero tecnico in un posto rilevante. Al collega va il nostro augurio di un buon lavoro.

Per tutto il resto non ci rimane altro che sperare. “La speranza è un sogno fatto da svegli”, sosteneva Aristotele. Quindi rimaniamo svegli e lavoriamo per concretizzare tutto il manipolo di speranze che ci portiamo dietro.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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