30 luglio 2012

IL LUPO PERDE IL PELO... MA NON IL VIZIO

A cura di Antonio Gigliotti

E’ proprio il caso di dirlo, “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”. Ormai il rapporto tra la nostra categoria e il Fisco sta assumendo fattezze sempre più tragicomiche. E’ di pochi giorni fa infatti la notizia dell’istituzione di una presunta corsia preferenziale incarnata dal canale informatico, che dovrebbe snellire e rendere maggiormente efficienti le comunicazioni tra Agenzia e commercialisti. Ebbene, proprio giovedì sera abbiamo avuto modo di toccare con mano cosa significa essere beneficiari di un trattamento particolare! L’Agenzia lo ha dimostrato con la proroga all’ultima ora del mod. 770, vale a dire quando i tempi ordinari erano giunti quasi allo scadere.

Ora, lungi da me la volontà d’esser ripetitivo. Ma non s’era detto: DATECI IL TEMPO DI LAVORARE? E non si era aggiunta la preghiera affinché non si trattasse di un inutile slogan? E non avevamo preteso dalla nostra governance, ormai sul viale del tramonto, di accollarsi i problemi della base e farli valere di fronte all’Amministrazione Finanziaria? Allora, se tutte queste cose le abbiamo dette e loro le hanno ascoltate, perché ci ritroviamo al punto di partenza?

Rendiamoci conto che se continuiamo così i piccoli e medi studi rischiano di arenarsi dietro a scartoffie e burocrazia. Teniamo altresì presente che non siamo i soli ad aver avuto garanzie preferenziali dalle Entrate. Come faranno i soliti impiegati degli uffici di sempre a tener testa a tutti questi canali “esclusivi”? E’ giunta l’ora di toglierci le maschere e parlar chiaro, perché nella categoria c’è chi si è stancato di essere quotidianamente preso per i fondelli anche da coloro tenuti a rappresentarlo. Le parole hanno smesso di incantare.

Come si può far passare inosservata l’ennesima beffa sul mod. 770? Abbiamo una proroga dei termini al 20 settembre 2012 disposta tramite un D.P.C.M. firmato nella serata del 26 luglio, quindi a qualche giorno dalla scadenza effettiva posta al 31 luglio. Nel provvedimento si legge che la proroga è stata concessa “in considerazione delle difficoltà organizzative manifestate dalle categorie professionali, in particolare dagli intermediari incaricati della trasmissione telematica della dichiarazione dei sostituti d’imposta”. Non so se a questo punto dobbiamo inchinarci e ringraziare.

Che utilità ci può essere in una proroga giunta a conoscenza degli operatori venerdì mattina, vale a dire a soli 4 giorni dalla scadenza. E penso anche che l’improponibilità della data del 31 luglio non sia tema di questi ultimi giorni, poiché già da settimane si discuteva in merito alla complessità del modello che quest’anno conteneva non poche novità; l’ultima modifica, fra l’altro, è stata apportata recentemente, il 18 maggio 2012.

E’ evidente, dunque, che la proroga è giunta fuori il tempo limite. Eppure sarebbe stata di vero aiuto se avesse giocato d’anticipo, avrebbe di sicuro consentito una migliore organizzazione del lavoro in un periodo (maggio, giugno e luglio) particolarmente denso per gli studi.

DATECI IL TEMPO DI LAVORARE
. Caro presidente Siciliotti, il suo grido è rimasto inascoltato. Anche se, a questo punto, lo spettro della strumentalizzazione in vista della tornata elettorale non lo può più fermare nessuno. Noi commercialisti pretendiamo rispetto per noi, per il nostro lavoro e anche per la nostra vita privata, che abbiamo diritto di avere e che le oberanti pretese del Fisco ci stanno costringendo a trascurare.

Quello che è accaduto e che continua ad accadere nonostante il suo motto, caro presidente, è incivile, immorale, vergognoso, offensivo, spregevole e intollerabile (aggettivi presi in prestito da una delle tante lettere giunte in redazione dopo la proroga). Il limite è stato ormai più che oltrepassato, pertanto mi faccio portavoce della pretesa di una nuova e riconosciuta dignità. Purtroppo caro Presidente, gli eventi degli ultimi giorni non fanno che confermare ulteriormente quanto inefficace si sia rivelata l’azione della sua squadra, dimostrando ancora una volta la lontananza da quel che accade negli studi.

In chiusura La pregherei, caro Presidente, soprattutto in questi ultimi mesi di mandato, di scernere ciò che è pura campagna elettorale da ciò che invece la sua carica Le impone a difesa (sempre più sterile) dell’intera categoria.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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