22 ottobre 2014

Imu. Si (s)balla a dicembre

A cura di Antonio Gigliotti

Cari amici e colleghi,

sono giorni caldi questi, soprattutto sul fronte fiscale che, a ben vedere, è quello che di più ci interessa. La questione del momento è la semplificazione, tema trito e ritrito ormai da diversi anni, più o meno da quando si è iniziato a parlare di crisi e di ripresa.

Semplificare e snellire, stringere e tagliare. Buoni propositi che i vari governi hanno messo in atto, il più delle volte però mancando l’obiettivo. È accaduto così anche per quel che concerne la tassazione sugli immobili. Si parlava di imposta unica e hanno presentato la Iuc, che ci ha costretti a fare i conti con l’Imu (che non ci abbandona mai!) , la Tari e la Tasi . Per quel che concerne quest’ultima, abbiamo appena concluso un paragrafo della lunga vicenda, ma per porre la parola fine all’intero capitolo dovremo attendere ancora l’ultimo round di dicembre.

Per cui mentre tutti ci siamo occupati nelle passate settimane solo e soltanto di problematiche legate alla Tasi, a breve scoppierà il caos IMU. E dicembre, a tal proposito sarà un mese scottante, bollente. Dunque, a giugno abbiamo pagato la prima rata dell’Imu, fatta eccezione solo per le abitazioni principali (che pagano solo la Tasi) e a dicembre dovremo saldare la seconda e ultima rata. Ma c’è un problema! Dunque, a giugno abbiamo versato la prima tranche avvalendoci delle aliquote 2013 e se nulla fosse cambiato (cosa difficile per un Paese che cambia sempre senza migliorarsi mai) a dicembre avremmo potuto concludere il pagamento avvalendoci delle medesime aliquote. Purtroppo però i comuni hanno deliberato e tirato fuori dai rispettivi cilindri delle nuove aliquote, pertanto non saremo più chiamati a versare il restante 50% dell’imposta, bensì sarà necessario un nuovo calcolo. Un nuovo grattacapo, alla faccia della semplificazione fiscale! Qui la matassa si annoda sempre di più, anche perché non riguarda un piccolo numero di comuni, ma un buon 85% che ha radicalmente cambiato le aliquote 2013 applicate lo scorso giugno. Dunque, per ben 3 comuni su 4 bisognerà riprendere in mano le delibere e cercare di capire a quanto ammonta davvero l’Imu 2014!!!!

Ecco, se da un lato si continua a sbraitare su quanto i governi abbiano fatto o stiano facendo per semplificare il sistema tributario, dall’altro i fatti parlano tutta un’altra lingua. Con le parole i nostri governanti stanno ipnotizzando i cittadini/contribuenti più ingenui, avvalendosi di slogan e proclami, ma il caos che si verificherà a dicembre li costringerà a metter giù la maschera e a fare i conti con la realtà! I fatti smentiscono le rosee dichiarazioni!

Se questo è lo scenario al quale stiamo andando incontro, allora attendo con gaudio l’arrivo dell’imposta unica Tuc, sperando che sia davvero unica e non una e trina com’era stata invece la Iuc. Rivolgo pertanto al premier Renzi l’esortazione a fidarsi un po’ di più di noi commercialisti, accettando i nostri consigli e facendoci entrare nella cabina di regia in quanto abbiamo molte risorse da mettere a disposizione del Paese per cambiarlo in maniera concreta e positiva. Una falsa semplificazione non porta da nessuna parte, le competenze invece sì.

Non vorrei infatti che la penisola tornasse a essere quel Paese in cui, parafrasando Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per rimanere uguale.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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