27 marzo 2012

Stagione delle piogge...dal Fisco piovono nuove tasse

A cura di Antonio Gigliotti

“A pensar male, anche se si fa peccato, spesso ci si azzecca!”

L'avevamo già preannunciato che il 2012 sarebbe stato un anno ricco di piogge fiscali torrenziali. E purtroppo non ci siamo sbagliati!
Un boom di rincari generalizzati e l’arrivo a raffica di nuove tasse da pagare, caratterizzerà quest’anno, a partire da marzo e fino a giungere a dicembre.

In particolare, per la mensilità in corso, il conto che ci presenta il Fisco sarà la stangata a sorpresa, soprattutto per i lavoratori dipendenti che si troveranno, da oggi, una busta paga più leggera a causa dell'aumento delle addizionali regionali e comunali IRPEF. Entrando nel merito, si tenga presente che le prime sono state introdotte dal Governo Monti a dicembre ed hanno un valore retroattivo, nel senso che si estendono a tutto il 2011, oltreché per questi mesi del 2012; parallelamente, il secondo gruppo di addizionali, quelle a decisione comunale, è frutto dello “sblocco” della manovra emanata ed entrata in vigore la scorsa estate, a firma di Tremonti.

Ulteriore malcontento si diffonderà tra dipendenti e pensionati, che si ritroveranno o, sarebbe meglio dire che non si ritroveranno, nella propria busta paga o pensione un buon 0,33% in meno rispetto a quanto percepito nel passato; ciò in conseguenza del fatto che l’aliquota base dell'addizionale regionale IRPEF è passata dallo 0,9% all'1,23%. E non è neanche certo che tale percentuale rimanga fissa a siffatti livelli, in quanto si prevede che potrebbe addirittura raggiungere il 2,03% in Regioni come la Campania, il Molise e la Calabria, dove il bilancio sanitario è ancora in rosso con un deficit che si trascina da mesi.

C'è poi l'incognita dell'aumento dell'IRPEF comunale. In questo caso, ad avere facoltà di decisione, in merito all’aumento, sono esclusivamente le singole amministrazioni comunali e fortunatamente non tutte ancora lo hanno deliberato, ma è solo questione di qualche settimana. Ricordiamo infatti, a tal proposito, che la Manovra di Ferragosto, firmata Tremonti-Berlusconi, ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, con decorrenza dal 2012, aumenti dell'addizionale comunale fino a raggiungere un’aliquota massima complessiva pari allo 0,8%. A ben vedere, la disposizione governativa era stata "congelata" nel 2008 dallo stesso Tremonti. Sfuggiranno, alle onerose richieste tributarie, solo i pensionati e quei lavoratori dipendenti che hanno un reddito tanto basso al punto da risultare esenti dal pagamento anche dell’IRPEF principale.

A giugno arriverà poi l’IMU… e quindi dopo aver mal digerito l'aumento dei prelievi in busta paga, sempre giugno farà da testimone alla resa dei conti con questa nuova stangata: scatta, infatti, la reintroduzione dell'IMU sulla prima casa, che servirà a garantire l'autonomia finanziaria dei comuni e non solo, considerato infatti che una parte degli introiti andrà a ingrossare le entrate erariali dello Stato. Su questo tema occorre necessariamente rilevare come la stessa sia più severa della vecchia ICI, visto che sono stati rivisti i moltiplicatori delle rendite su cui calcolare la base imponibile catastale.

E così, passando da imposta a imposta, si giunge a ottobre, mese per il quale potrebbe essere in arrivo l'aumento dell'Iva dal 21% al 23%. Introdotta come norma di "salvaguardia" per raggiungere il pareggio di bilancio, potrebbe comunque essere sostituita da altre fonti di entrata come la riduzione delle agevolazioni.

E quindi, fatti due conti, vien fuori che per l’ennesima volta si andranno a mettere le mani nelle tasche degli italiani, al fine di coprire e sanare gli sprechi dei bilanci in tal caso degli enti locali. Una domanda non può che insinuarsi in questo discorso impervio: che fine faranno le famiglie italiane? E ancora, quanto incideranno tali aggravi fiscali nella loro quotidianità? Risulta indubbio che a farne le spese saranno i nostri portafogli e, di conseguenza, i consumi che ciascun nucleo familiare sarà costretto a ridimensionare.

Pertanto, ancora una volta saremo chiamati a pagare anni di eccessi e sprechi causati da una macchina statale che ha dei costi molto, ma molto elevati. Ciò detto, è triste dover ammettere che probabilmente da un Governo di tecnici ci saremmo aspettati una strada diversa, non quella più semplice e già percorsa più e più volte, che ricicla soltanto i leitmotiv di sempre, vale a dire: “aumentare le tasse”.

In definitiva, ad oggi non si vedono all'orizzonte provvedimenti volti allo sviluppo, ma solo tanta pioggia... di tasse.
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