19 novembre 2024

Multe stradali, in arrivo la stangata del nuovo anno

A meno di una sospensione, dal 1° gennaio potrebbe scattare l’adeguamento biennale previsto per legge, con l’aggiunta del recupero di quanto congelato dal Governo fra il 2020 e il 2022

Autore: Germano Longo
Si prospettano tempi duri, anzi durissimi, per gli automobilisti, categoria trasversale a cui appartiene chiunque possieda un’automobile e ogni tanto provi anche a usarla.

Da sempre bacino fra i più semplici da cui attingere denari sottoforma di tasse & multe, martoriata dalle accise, dalle guerre e dai capricci dei petrolieri, quella degli automobilisti è una categoria perennemente in preda ad un dubbio irrisolvibile, più o meno come l’uovo e la gallina: bisogna comprare le auto, o l’industria nazionale va a rotoli, ma dopo aver firmato il contratto meglio chiuderla in garage per non sentirsi nemici dell’ambiente e rischiare sanzioni.

Al lungo elenco della mungitura, gli automobilisti potrebbero essere costretti ad aggiungere l’ennesimo passaggio, come sempre poco confortante: dal prossimo 1° gennaio, questione ormai di poche settimane, multe e contravvenzioni rischiano di diventare ancora più salate. A meno di una correzione dell’ultimo momento sulla Legge di Bilancio, la nuova stangata sarà il primo benvenuto al nuovo anno, spiega l’Unione Nazionale Consumatori, ricordando che nel 2024 scade la sospensione dell’art. 195 del Codice della Strada, secondo cui ogni due anni vanno aggiornate le sanzioni, dopo la proroga decisa per evitare di aggiungere altri oneri al caro energia e alla crisi economica post-Covid. E visto che al momento non c’è traccia di annullamento, le multe potrebbero essere adeguate considerando anche la variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati degli ultimi due anni, recuperando anche quanto congelato dal 2020 al 2022. Messo tutto insieme e cotto a temperatura media aggiungendo una spruzzata dell’indice FOI di settembre 2024, l’ultimo disponibile, l’aumento potrebbe toccare la rispettabile cifra del 17,6%.

Per tradure la randellata in concreto, miglior modo dei numeri non esiste: l’eccesso di velocità, la regina delle violazioni più contestate dai “piloti” italiani, potrebbe deliziosamente salire a 203 euro superando il limite di 10 km/h, schizzando poi fino a 800 per chi è stato beccato fra i 40 ed i 60 km/h e verso l’infinito e oltre per quanti supereranno il limite di 60 km/h, costretti a sborsare 4.000 euro. Al secondo posto fra le violazioni più odiate svetta il divieto di sosta, che in base alla gravità partirebbero da 194 per attestarsi a 776 euro nei casi più gravi. Un inasprimento che vale anche per scooter e motorini, che vedranno punire la sosta selvaggia con sanzioni da 98 a 385 euro. Per finire la breve carrellata con i 195 euro che puniscono chi dal prossimo 1° gennaio passerà con il semaforo rosso.

Assoutenti, sperando forse che lo spirito natalizio scenda su Palazzo Chigi, preferisce limitare le ipotesi di aumenti al 6%, quindi evitando di aggiungere quanto perso durante gli anni di congelamento. Significherebbe limitare ad un aumento di 10 euro la sanzione per l’uso del cellulare alla guida, che passerebbe da 165 a 175 euro, e di 3 euro il divieto di sosta (da 42 a 45). Superare i limiti di velocità da 10 a 40 km/h passerebbe da 173 a 183 euro, quello da 40 a 60 km/h da 543 a 576 euro, mentre oltre i 60 km/h la multa arriverebbe a 896 euro.

“È importante perseguire le violazioni stradali che mettono a rischio la sicurezza pubblica, ma non è certo incrementando gli importi delle multe che si garantirà maggiore sicurezza sulle nostre strade - tuona il presidente Assoutenti Gabriele Melluso - allo stesso modo siamo certi che un piano educativo biennale nelle scuole superiori rivolto alla sicurezza stradale possa dare più risultati di un aggiornamento delle sanzioni amministrative”.

E tutto questo, ricorda il Codacons, partendo dai 1,3 miliardi di euro in multe e contravvenzioni costati agli automobilisti italiani nei primi 10 mesi di quest’anno. Secondo le stime del Codacons, a beneficiarne di più le casse comunali di Milano (136 milioni di euro), Roma (97), Torino (49), Firenze, Genova e Napoli (25 milioni).
 © FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy