Complice la scarsità di risorse a disposizione dell’Esecutivo, che saranno principalmente impiegate nella riduzione del cuneo fiscale nei confronti dei redditi medio bassi e in misure a sostegno della natalità, la prossima manovra finanziaria sarà un’occasione imperdibile per affrontare i reali problemi dei contribuenti. Operazioni senza portafoglio quale cura della burocrazia eccessiva.
Dopo l’approvazione della Nadef sono venuti meno tutti i sogni di gloria. L’andamento del deficit nel 2023, fortemente influenzato dal peso, non preventivato, dei bonus edilizi e dalle misure finalizzate a calmierare i costi di energia e carburanti, ha imposto per il 2024 una politica di bilancio particolarmente prudente. Salve le possibilità ancora concesse dai progetti a valere sul PNRR, e da rinnovate procedure di privatizzazione degli asset di Stato, imbrigliati fra deficit eccessivo e debito pubblico consistente, gli interventi del prossimo futuro saranno limitati allo stretto necessario. “Sarà una manovra seria, responsabile e prudente”, conferma il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Certamente meno ricca e con tanta fantasia.
Tanto vale, allora, affrontare i problemi dell’ordinamento fiscale che non presuppongono un impegno ulteriore di spesa ed anticipare alcune delle disposizioni già previste dalla Legge Delega per la riforma dell’ordinamento tributario. Come intervenire, anche a parità di gettito, sulle numerose detrazioni fiscali tutt’oggi vigenti, attraverso un’immediata razionalizzazione. È arrivato il momento, nella forma e nella sostanza, di archiviare la raccolta dei principali documenti di prassi relativi alle spese che danno diritto a deduzioni, detrazioni e crediti d’imposta, nella sua ultima versione composta da quasi cinquecento pagine.
E ancora. Contraddittorio preventivo in tutti i casi di accertamento, accesso trasparente ai dati relativi al contribuente presenti in Anagrafe tributaria e in tutte le altre banche dati dell’Amministrazione Pubblica, telematizzazione completa di tutti i servizi di competenza dell’Amministrazione finanziaria, delega unica per i intermediari e canali esclusivi a loro dedicati, e così via, si potrebbe continuare all’infinito.
Tanto, tanto altro ancora potrebbe già entrare nella prossima manovra finanziaria, per poi trovare conferma quando la Riforma Fiscale troverà finalmente attuazione con l’approvazione dei Decreti delegati. Di fronte ad una Riforma solo pensata, perché attendere?
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