Reato tributario per “crisi di liquidità”. Riduzione del debito unica scappatoia

Il nuovo amministratore risponde del reato di omessa IVA se utilizza le scarse risorse per pagare gli stipendi e i contributi

Chi subentra nella carica societaria di amministratore, senza un minimo di verifica preventiva circa la situazione finanziaria dell’ente, non può sfuggire alla condanna per il reato previsto dall’articolo 10-ter del D.lgs. n. 74/2000, facendo leva sulla crisi di liquidità ascrivibile alla precedente…

Vuoi avere accesso a tutti i contenuti riservati e agli articoli di "Quotidiano"?

Abbonati ora

Potrebbe interessarti anche:

Credito certo ma non riscosso. L’IVA non versata resta reato

IVA non versata. L’inadempimento altrui fa parte del rischio d’impresa

Bancarotta aggravata per l’ingente debito col Fisco

Nuovo amministratore. Per il reato fiscale basta il dolo eventuale

L’obbligazione contributiva prevale sul diritto allo stipendio

Reato tributario per “crisi di liquidità”. Riduzione del debito unica scappatoia

Il nuovo amministratore risponde del reato di omessa IVA se utilizza le scarse risorse per pagare gli stipendi e i contributi

Sei già Abbonato?

Potrebbe interessarti anche:

Credito certo ma non riscosso. L’IVA non versata resta reato

IVA non versata. L’inadempimento altrui fa parte del rischio d’impresa

Bancarotta aggravata per l’ingente debito col Fisco

Nuovo amministratore. Per il reato fiscale basta il dolo eventuale

L’obbligazione contributiva prevale sul diritto allo stipendio

Potrebbe interessarti anche:

Reato tributario per “crisi di liquidità”. Riduzione del debito unica scappatoia

Il nuovo amministratore risponde del reato di omessa IVA se utilizza le scarse risorse per pagare gli stipendi e i contributi

Sei già Abbonato?

Potrebbe interessarti anche:

Rimani aggiornato!