L'introduzione del nuovo Codice etico e di indipendenza dei revisori legali rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione della professione di revisione. Questo documento fornisce linee guida chiare e dettagliate sulla condotta etica e sull'indipendenza dei revisori, contribuendo a rafforzare la trasparenza e l'integrità del processo di revisione dei bilanci.
La principale novità introdotta dal nuovo Codice 2023, come sottolineato da Assirevi, è l'inclusione di una sezione dedicata all'indipendenza, aspetto fondamentale per garantire la credibilità e l'affidabilità delle informazioni finanziarie. L'indipendenza del revisore è essenziale perché consente di valutare in modo imparziale i bilanci delle aziende e di fornire conclusioni oggettive e affidabili. Il Codice stabilisce che il revisore deve essere indipendente sia durante il periodo cui si riferiscono i bilanci, sia durante il periodo in cui si svolge la revisione. Questa disposizione è in linea con le migliori pratiche internazionali e mira a evitare conflitti di interesse o influenze esterne che potrebbero compromettere l'obiettività del revisore.
Inoltre, il Codice sottolinea l'importanza della valutazione e della gestione dei rischi legati all'indipendenza. Vengono identificati diversi rischi che possono minare l'indipendenza del revisore, come il rischio di interesse personale, il rischio di auto-riesame e il rischio di promozione degli interessi del cliente. Questi rischi devono essere affrontati attraverso l'implementazione di adeguate misure di salvaguardia, come l'impiego di professionisti esterni per svolgere determinati servizi non di assurance o l'assegnazione del lavoro di revisione a un revisore o esperto esterno alla rete.
Il nuovo Codice è suddiviso in due sezioni principali: la "Parte 1" che riguarda il quadro concettuale e i principi fondamentali, come obiettività, formazione, riservatezza e comportamento professionale, e la "Parte 3" che tratta dei soggetti abilitati alla revisione e si focalizza sull'identificazione e la valutazione dei rischi, sulle misure di salvaguardia per mitigarli e sull'individuazione dei conflitti di interesse e dei rischi correlati.
Nell'introduzione del Codice, la Ragioneria evidenzia che per la sua elaborazione sono state considerate le disposizioni del Code of ethics for professional accountants emanato dall'Iesba, ad eccezione della "Parte 2" che riguarda i professionisti dell'accounting che operano in strutture senza svolgere incarichi di revisione.
Un aspetto di fondamentale importanza trattato nel nuovo Codice è l'indipendenza del revisore (sezione 400, "Parte 4"). Secondo l'articolo 10 del Dlgs 39/2010, il revisore deve mantenere l'indipendenza sia durante il periodo cui si riferiscono i bilanci, sia durante il periodo in cui si svolge la revisione. A tal fine, il revisore deve stabilire direttive e procedure per garantire con ragionevole sicurezza il mantenimento della sua indipendenza, così come del proprio personale e della eventuale rete di appartenenza. L'indipendenza del revisore è collegata ai principi di obiettività e integrità e comprende sia l'aspetto mentale, che rappresenta lo stato mentale che consente al revisore di agire con integrità, obiettività e scetticismo, esprimendo conclusioni imparziali, sia l'aspetto percepito da un terzo. È necessario evitare situazioni o circostanze che possano far pensare a un terzo ragionevole e ben informato che l'indipendenza, l'obiettività e lo scetticismo professionale siano compromessi.
Prima di accettare un incarico, il revisore deve verificare la conformità alle norme e ai principi etici e di indipendenza previsti dall'ordinamento italiano, documentando tali verifiche nelle carte di lavoro. L'obiettivo del requisito di indipendenza è garantire adeguati controlli e conclusioni ragionevolmente oggettive e prive di condizionamenti.
Nel nuovo Codice vengono anche identificati alcuni rischi per l'indipendenza che possono sorgere nella pratica dei revisori:
- il rischio di interesse personale, che rappresenta la possibilità che un interesse influenzi il giudizio professionale o il comportamento del revisore.
- il rischio di auto-riesame, che indica la potenziale influenza che un giudizio espresso precedentemente dal revisore potrebbe avere sulla sua obiettività, ad esempio nel valutare un lavoro svolto in precedenza, sia da parte del revisore stesso, sia da parte di altri professionisti della sua rete.
- il rischio di promozione degli interessi del cliente, che si verifica quando il revisore promuove o rappresenta la posizione di un cliente in modo tale da compromettere la propria obiettività.
- il rischio di familiarità, che si manifesta quando, a causa di una relazione consolidata con il cliente, il revisore diventa eccessivamente accondiscendente rispetto alle richieste del cliente.
- il rischio di intimidazione, che si verifica quando il revisore è scoraggiato dall'agire in modo obiettivo a causa di pressioni reali o percepite.
Qualora un cliente della revisione riceva servizi non di assurance anche da parte di soggetti appartenenti alla rete, sorgono rischi per l'indipendenza. In questi casi, sono necessarie misure di salvaguardia come l'impiego di professionisti esterni per svolgere il servizio, l'incarico di un soggetto esterno "appropriato" per esaminare il lavoro di revisione e quello non di assurance, o l'assegnazione del servizio non di assurance a un altro revisore o esperto esterno alla rete per una valutazione indipendente o per una sua ripetizione.
Il nuovo Codice etico e di indipendenza dei revisori legali rappresenta un passo avanti significativo nell'assicurare un'adeguata disciplina nella revisione dei bilanci e sottolinea l'importanza dell'indipendenza per garantire la credibilità e l'affidabilità dei processi di revisione. La sua introduzione contribuirà a rafforzare la fiducia del pubblico nei confronti della professione di revisore legale e a promuovere l'integrità e l'etica professionale.