30 settembre 2020

L’indice DSCR (Debt Service Coverage Ratio) nel codice della crisi d’impresa

Autore: Alfonso Sica
Ogni crisi economica che si sviluppa a livello nazionale genera, inevitabilmente, danni sia al tessuto produttivo che a quello finanziario. Tali perdite devono essere assorbite dal sistema, con un impatto pregnante sull'ultimo anello della catena economico-produttiva, destinato a subirne le conseguenze. Per cercare di ridurre il più possibile tale evenienza, si è avvertita l’esigenza, sempre più incessante, di sviluppare nuovi strumenti capaci di individuare precocemente lo stato di crisi di un’azienda. Un primo passo in tal senso si è registrato con l’introduzione del rendiconto finanziario, quale documento facente parte del bilancio di esercizio redatto in forma ordinario o consolidato. Con la riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza sono stati indicati gli strumenti atti all’individuazione precoce della crisi e i relativi indici di allerta, completando il quadro d’insieme con il DSCR, cui viene riservata una posizione apicale.

Il DSCR – È l’acronimo di “Debt Service Coverage Ratio”, la cui traduzione corrisponde a “rapporto di copertura del servizio del debito”. Esso rappresenta un indice finanziario prospettico che viene utilizzato per misurare la sostenibilità finanziaria del debito. In altre parole, l’indice misura la capacità dell’impresa ad onorare il proprio debito finanziario nel medio e nel lungo termine.

L’interessamento degli istituti di credito sulla sostenibilità finanziaria del debito per le imprese, rispetto alle attività patrimoniali immobilizzate (ad esempio immobili sia strumentali che non) risiede nell’attuale impossibilità, rispetto ad epoche pregresse, di poter trasformare tali voci patrimoniali in liquidità. Inoltre, ulteriore elemento di mutamento del sistema di valutazione creditizio è da attribuire all’incertezza del mercato immobiliare, che avrebbe potuto generare delle ingenti svalutazioni rispetto al valore in precedenza attribuito agli immobili prestati in garanzia. Oltre a ciò, va considerato che una buona capacità reddituale dell’azienda potrebbe mal conciliarsi con l’incasso dei crediti generati, con conseguente dilatazione dei tempi di pagamento.

Il calcolo del DSCR- Per le motivazioni dianzi esposte, le banche, ai fini della valutazione del merito creditizio utilizzano, tra le altre, anche l'informazione a livello prospettico; sicché, tale indice non è oggetto di valutazione a consuntivo. Infatti, in funzione dell’esposizione finanziaria dell’azienda oggetto di osservazione, il DSCR viene calcolato secondo una proiezione diacronica per ogni esercizio o, in particolari situazioni di stress finanziario, anche per periodi inferiori. Ai fini del calcolo viene utilizzata la seguente formula:
  • DSCR= FCSD/(DEBT+OF);
  • Dove:
    • FCSD = flusso di cassa a servizio del debito
    • DEBT= quota capitale annua debito
    • OF= oneri finanziari.

Il risultato ottenuto dall’operazione, in funzione del suo valore, esprimerà:
  • la potenziale incapacità finanziaria dell’azienda interessata a rimborsare il debito nei tempi concordati, qualora l’indice sia inferiore ad 1;
  • la potenziale capacità finanziaria dell'azienda interessata a rimborsare il debito nei tempi concordati, qualora l’indice sia pari o superiore ad 1.

In sintesi, poiché al numeratore della formula sopra riportata andrà indicato il flusso di cassa operativo ed al denominatore il flusso di cassa dei debiti, ne deriva che solo raggiungendo un valore pari o superiore ad 1 è possibile creare disponibilità di risorse finanziare da destinare all’estinzione del debito.
Nella pratica, si suole ritenere accettabile un indice DSCR non inferiore all’ 1,2 / 1,3.

Il DSCR ed il codice della crisi e dell’insolvenza -Il Codice della crisi si pone come prerogativa, rispetto alla legge fallimentare, di individuare anticipatamente la crisi d’impresa e porre in essere tutti i rimedi possibili nel tentativo di salvaguardare l’integrità del patrimonio aziendale. L’obiettivo sarà perseguito, dalla data di entrata in vigore del codice, attraverso il monitoraggio dei seguenti indicatori:
  • patrimonio netto;
  • DSCR;
  • indici di settore elaborati dal CNDCEC;
  • valori soglia del settore.

L’importanza del DSCR - A seguito dell’introduzione del CCI, tra l’altro, è previsto che ogni azienda, ad eccezione delle grandi imprese, debba dotarsi di una organizzazione amministrativa interna adeguata alle proprie caratteristiche dimensionali, destinata a prevenire ed anticipare il verificarsi dell’eventuale crisi d’impresa. A tal fine è stato elaborato dal CNDCEC uno schema di rilevazione trimestrale utile ad intercettare elementi anticipatori di tali eventi negativi. In definitiva, le imprese hanno la necessità di calcolare il proprio DSCR secondo periodicità trimestrale e con un orizzonte non inferiore a sei mesi, al fine di avere contezza circa la sostenibilità del debito e della stessa continuità aziendale.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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