1 marzo 2023

Le conferme esterne della Tesoreria

Autore: Elisa Calabria
È il principio ISA 505 a definire come richiedere le conferme esterne (ossia un elemento probativo efficace in quanto, appunto, esterno in quanto viene predisposto da un soggetto terzo) in modo da acquisire elementi probativi sufficienti per l’espressione di un giudizio.

Nel ciclo della tesoreria, è una procedura a cui si ricorre molto frequentemente, perché dà la possibilità di soddisfare molte asserzioni con una sola richiesta. Il revisore deve essere in grado di mantenere il controllo sulle richieste che vengono effettuate e quindi è chiamato a:
  • Determinare quali informazioni devono essere oggetto di richiesta;
  • Selezionare nella maniera corretta il soggetto a cui inviare la richiesta.

La richiesta alle banche, che generalmente viene fatta con un certo anticipo considerando le tempistiche di risposta degli istituti, avviene attraverso una lettera firmata dal legale rappresentante che viene inviata a tutte le banche con cui l’impresa ha rapporti, anche se si sono conclusi durante l’esercizio. Agli istituti viene quindi richiesto di confermare i saldi di tutti i conti aperti alla data di riferimento del bilancio, di indicare se durante l’esercizio ci sono state delle chiusure di conti correnti, l’elenco delle garanzie date e ricevute, la conferma dei soggetti con poteri di firma, l’elenco dei titoli depositati ed i dettagli degli affidamenti e dei debiti a medio – lungo termine; è molto frequente anche la richiesta del primo periodo successivo alla data di chiusura del bilancio.

Una volta ottenute le risposte, il revisore dovrà necessarie confrontare i dati contenuti nelle risposte e i dati espressi dalla contabilità, verificando la corrispondenza dei saldi e dei valori residui, verificando che i dati sui depositari dei poteri di firma siano aggiornati e controllando che gli interessi maturati indicati nella risposta quadrino con quelli stanziati in bilancio. Dovrà anche analizzare le informazioni relative a tioli e depositi, accertandosi che queste corrispondano a quanto segnalato dalla società e, non da ultimo, riscontrare le informazioni non quantitative nelle parti descrittive di nota integrativa o relazione sulla gestione. Un’ulteriore verifica svolta dal revisore, solitamente, è quella del cut off finanziario, ossia in controllo dei trasferimenti avvenuti nel periodo immediatamente precedente e successivo alla data di bilancio al fine di accertare che gli addebiti e gli accrediti siano stati registrati nello stesso periodo di competenza.

Normalmente, per gli istituti di credito italiani, viene richiesta la compilazione del modello ABI – Rev: l’Associazione Bancaria Italiana ha infatti disposto di utilizzare un modello predefinito ai suoi associati che contenga tutti i dati e le notizie relative ai rapporti che la banca intrattiene con la società oggetto di revisione.
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