I nuovi standard bancari, per la concessione del credito, hanno subito ulteriori variazioni che aiutano sia imprese che gli istituti finanziari oltre a creare nuove opportunità per professionisti - revisori legali.
Il 30 giugno 2021 sono entrate in vigore, relativamente ai finanziamenti concessi dagli istituti di credito, le nuove LOM “
Guidelines on Loan and Monitoring” redatte dall’EBA “European Banking Autority”.
Agli istituti di credito, nell’ambito dell’analisi del merito creditizio dei propri clienti, viene raccomandato di spostare il focus dalle garanzie prestate alla valutazione della capacità finanziaria, prospettica ed attuale dell’impresa.
Cambia quindi il rapporto banca-cliente, infatti viene richiesto ad entrambi gli attori uno stravolgimento delle attuali abitudini chiedendogli anche una necessaria crescita nella cultura finanziaria e nell’approccio looking-forward.
I clienti devono imparare a presentare
piani prospettici credibili e documentati; mentre funzionari, gli istituiti di credito, sono invece chiamati a valutare al meglio le posizioni dei propri clienti.
In realtà queste nuove disposizioni hanno costretto, in qualche modo, le banche ad allineare la propria normativa a quella civilistica (art. 2086 cc) e, a loro volta, hanno imposto alle imprese di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile che sia anche adeguato alla tempestiva emersione di eventuali stati di crisi. Per meglio dire le imprese dovranno produrre informazioni finanziarie storiche, correnti e prospettiche, trasparenti ed affidabili, dell’azienda.
Comunque, anche il nuovo
Codice della Crisi d’impresa, come prima cosa, costringe le aziende a monitorare costantemente,
l’adeguatezza e sostenibilità dei propri flussi di cassa prospettici.
Pertanto, la pianificazione economico-finanziaria è ormai diventata un elemento organizzativo prioritario al fine di guidare le scelte gestionali e di garantire una comunicazione efficiente, efficace e realistica con gli istituti di credito e gli
stakeholders in genere.
Proprio in questo contesto nasce la necessità di assicurare ai terzi, da parte di professionisti neutrali ed indipendenti, un’informativa aziendale affidabile, significativa, completa e tempestiva.
Tale attività professionale (revisione legale) per il rilascio della certificazione di conformità e congruità deve, ovviamente, essere esercitata secondo i requisiti della neutralità e indipendenza di giudizio professionale.
Gli utilizzatori della predetta certificazione potranno essere tutti i soggetti riconducibili alle diverse categorie portatrici di interessi economici dell’impresa tra cui, a titolo esemplificativo e non limitativo:
- Banche e società finanziarie (leasing, factoring);
- Società di assicurazioni;
- Investitori istituzionali di debito e di capitale di rischio;
- Obbligazionisti;
- Creditori finanziari pubblici o privati;
- Agenzia delle Entrate, quando l’attività di garanzia risulta pertinente con l’attività di accertamento a maggior tutela e beneficio del contribuente;
- Enti Previdenziali ed Assistenziali, pubblici e privati;
- Enti di riscossione pubblici e privati;
- ogni altro soggetto creditore suscettibile di tutela nel superiore interesse generale alla correttezza della comunicazione finanziaria aziendale.
Alla luce di tutto ciò si aprono, pertanto, interessanti opportunità per la categoria dei Revisori Legali, unica attività professionale abilitata al rilascio di tale certificazione.